Il vaccino antinfluenzale stagionale e il vaccino per il virus A (H1N1)
L’influenza costituisce un importante problema di sanità pubblica. Si stima che in Italia l’influenza stagionale causi ogni anni circa 8.000 decessi. Il mezzo più efficace e sicuro per contrastarne la diffusione è rappresentato dalla vaccinazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica quale obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza. Il vaccino stagionale non offre protezione nei confronti del nuovo virus influenzale pandemico, in quanto i due virus sono diversi.
Vaccinarsi contro l’influenza stagionale rappresenta tuttavia, soprattutto quest’anno, un’importante misura di protezione individuale e di tutela della salute pubblica, proprio per la possibile circolazione concomitante dei due virus, semplificando la diagnosi, riducendo le complicanze e favorendo l’efficienza dell’assistenza sanitaria. La composizione del vaccino stagionale viene aggiornata di anno in anno, in base ai virus circolanti durante la stagione precedente. I vaccini disponibili in Italia sono tutti inattivati e quindi non contengono particelle virali intere attive. Il periodo destinato alla vaccinazione antinfluenzale è, per la nostra situazione climatica e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello autunnale, a partire dall’inizio di ottobre fino a fine dicembre. Poiché la maggior parte della popolazione è stata, con tutta probabilità, infettata dai virus influenzali nel corso degli ultimi anni, una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile. Per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane.
In data 30 settembre il Viceministro alla Salute Ferruccio Fazio ha firmato l’Ordinanza recante “Misure urgenti in materia di protezione A/H1N1” che integra, tenendo conto delle indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità, quella precedentemente emanata l’11 settembre scorso. In particolare il provvedimento fornisce indicazioni sulla co-somministrazione del vaccino contro l’influenza da virus A/H1N1 con il vaccino dell’influenza stagionale. La somministrazione può essere praticata ma deve essere eseguita inoculando i rispettivi vaccini in arti differenti. Il provvedimento individua inoltre con maggiore dettaglio le categorie di persone a cui è offerta la vaccinazione antinfluenzale con vaccino pandemico A/H1N1 a partire dal momento dell’effettiva disponibilità del vaccino.
In ordine di priorità l’offerta vaccinale sarà rivolta a:
· personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco del Ministero dell’Interno, personale delle Forze Armate; personale che assicura i servizi pubblici essenziali di cui alla legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modificazioni, secondo piani di continuità predisposti dai datori di lavoro o per i soggetti autonomi dalle Amministrazioni competenti; donatori di sangue periodici;
· donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; donne che hanno partorito da meno di 6 mesi o, in loro assenza, chi assiste il bambino in maniera continuativa;
· portatori di almeno una delle condizioni di rischio di cui all’Ordinanza dell’11 settembre 2009, nonché i soggetti con meno di 24 mesi nati gravemente pretermine;
· bambini di età superiore a 6 mesi che frequentano l’asilo nido; minori che vivono in comunità o istituzionalizzati;
· persone di età compresa tra più di 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzativa dall’EMEA;
· persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.
Ecco l’elenco delle categorie a rischio:
1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni
2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da:
· malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio;
· malattie dell’apparato cardio-circolatorio;
· diabete mellito e altre malattie metaboliche;
· malattie renali con insufficienza renale;
· malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie;
· tumori;
· malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi;
· immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
· malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali;
· patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici;
· patologie respiratorie associate a malattie neuromuscolari.
3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
4. Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
Per quanto riguarda questa categoria, la vaccinazione può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza, in quanto non associata a rischi per il feto. Tuttavia, si ritiene opportuno sottolineare che nel corso del primo trimestre di gravidanza l’effettuazione della vaccinazione antinfluenzale deve essere subordinata a un’accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio da parte del medico curante, giacché la letteratura scientifica riguardante gli effetti della vaccinazione eseguita in questa fase della gravidanza è scarsa e non esaustiva.
5. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
6. Medici e personale sanitario di assistenza
Le motivazioni per le quali è importante l’immunizzazione del personale sanitario che opera nelle strutture ospedaliere per acuti, nelle comunità per lungodegenti, nelle strutture territoriali e a livello di popolazione (medici e pediatri di famiglia) sono diverse:
· il rischio personale di contrarre l’influenza essendo a continuo contatto con soggetti
· ammalati di forme respiratorie e di influenza specie nei periodi di diffusione epidemica dei virus;
· l’assenteismo dal lavoro per influenza proprio nel periodo in cui vi è maggiore richiesta di assistenza da parte della popolazione;
· il rischio di diventare fonte d’infezione da virus influenzali nella comunità dove esercitano la loro attività lavorativa (ospedale, strutture per lungodegenti etc.), comunità che richiede invece il massimo di tutela.
7. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
Tale categoria di soggetti diventa un importante elemento per ridurre il rischio di trasmissione, soprattutto quando i soggetti ad alto rischio non possono essere vaccinati a causa dell’esistenza di vere controindicazioni alla vaccinazione.
8. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
La vaccinazione sarà offerta gratuitamente alle forze di polizia e ai vigili del fuoco, considerato il ruolo essenziale svolto nell’ambito della sicurezza ed emergenza. Altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione per specifici motivi o, comunque, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.
9. Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte d’infezione da virus influenzali non umani
Ai lavoratori a contatto con specie animali, che sono serbatoi naturali dei virus influenzali o che si ammalano a causa di questi, va raccomandata, ed offerta attivamente, la vaccinazione antinfluenzale. Tale intervento preventivo è finalizzato a mantenere in salute questa categoria di soggetti che, oltre a coloro che sono coinvolti nell’allevamento, comprende operatori che svolgono importanti funzioni di vigilanza e controllo sulla salute animale, che si sono rivelate le armi più efficaci nel contrastare l’introduzione e la diffusione di virus influenzali altamente patogeni e potenzialmente pandemici.
Per tale ragione, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata a:
· allevatori;
· addetti all’attività di allevamento;
· addetti al trasporto di animali vivi;
· macellatori e vaccinatori;
· veterinari pubblici e libero-professionisti.
Controindicazioni, false controindicazioni e precauzioni. Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato ai lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età); soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico a una precedente vaccinazione o ad uno dei suoi componenti; False controindicazioni: Allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche; Malattie acute di lieve entità; Infezione da HIV ed altre immunodeficienze congenite o acquisite. La condizione d’immunodepressione non costituisce una controindicazione alla somministrazione della vaccinazione antinfluenzale. La somministrazione del vaccino potrebbe non evocare un’adeguata risposta immune. Una seconda dose di vaccino non migliora la risposta anticorpale in modo sostanziale.
Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema, gonfiore nel sito di iniezione. Le reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbre, mialgie, con esordio da 6 a 12 ore dalla somministrazione della vaccinazione e della durata di 1 o 2 giorni. Vengono raramente segnalate anche reazioni allergiche.
I farmaci antivirali possono essere considerati un ulteriore presidio per il trattamento e la chemioprofilassi dell’influenza, sebbene la vaccinazione antinfluenzale annuale rappresenti la migliore strategia per la prevenzione delle complicanze delle infezioni da virus influenzali. L’utilizzo degli antivirali per il trattamento dell’influenza è descritto in dettaglio nelle Linee Guida per la gestione della Sindrome Influenzale a cui si rimanda per tutte le indicazioni pertinenti (www.snlg-iss.it). Gli antivirali non sono un’alternativa alla vaccinazione, ma devono essere sempre assunti su prescrizione e sotto controllo medico.
Per altre informazioni su vaccini e farmaci (disponibilità, distribuzione, etc.) e sulla Influenza A (H1N1) è disponibile il call center 1500 del Ministero della Salute.
Link utili:
http://www.ministerosalute.it/influenza/influenza.jsp
http://www.epicentro.iss.it/focus/h1n1/aggiornamenti.asp
http://www.agenziafarmaco.it/PRIMO_PIANO/primo_piano045.html
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