IL TERRITORIO – GIÙ GLI OCCHI!
IL TERRITORIO – GIÙ GLI OCCHI!
(di A.M.L. Aluisi) – Gennaio 2018. Titolo per uno spaghetti western scritto forse da Federigo Tozzi ma, ahinoi pendolari in quel di Roma e Lazio, è la sistematica condizione, da troppi anni (una generazione almeno) di guida con l’ansia o gastrite anche solo per andare a fare la spesa. Quando piove poi, i tuoni coprono i sonetti verbali in glorioso parlar spontaneo romano. Un cronico e oramai storico questo “guardare in basso” per ore al giorno, con ripercussioni anche e forse a livello comportamentale. Dunque a Roma nucleo della cultura delle Strade, questa in loco appare morta assassinata peggio di Cesare, con lenta agonia oltretutto. Siamo diventati testimoni con crediti di pazienza (interessi compresi) della sistematica inabilità o incapacità di curare la ramificata o ipertrofica Rete Viaria Asfaltata della Area Metropolitana di Roma Capitale fu Provincia, pianificando bene e dunque disponendo bene i denari per interventi atti a far durare tutte le Strade senza “sacrificate” e “non”, anziché solo a farle “funzionare” a macchia e per poco tempo riparando i danni con precarie ed arlecchine toppe. Ristrutturazioni integrali avvenute Sì, ma anche queste a macchia e in tempi e spazi che giudico sospetti. Lusso per pochi azioni tipo: grattare bene il fondo vecchio; due strati di asfalto (drenante magari); sistemare bene dossi e cunette; reintegrare la segnaletica. Roma ed altri piangono, i Proprietari delle Autostrade ridono.
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