Il teatro di Achille Campanile diverte Velletri con “Canzone napoletana” e “Vecchia Russia”
Tante risate e un tuffo nel sano umorismo di Achille Campanile domenica 6 ottobre, al Teatro Artemisio-Gian Maria Volonté di Velletri. La compagnia degli Eroi di Roma, diretta dal regista Pier Luigi Nicoletti, ha portato in scena – alla presenza del figlio dell’autore – due atti unici d Campanile, “Canzone Napoletana” e “Vecchia Russia”. Due ‘chicche’, sia per la grande qualità del testo di sceneggiatura che per la bravura degli attori. La prima rappresentazione, “Canzone Napoletana”, è la storia di don Gennaro, un artista scapestrato che scrive canzoni dal titolo più o meno simile e avente come comune denominatore il ricordo e la dimenticanza. Proprio sullo “scordare”, sull’equivoco e sul prendere alla lettera ogni singola frase pronunciata si snoda la vicenda, ambientata in un interno napoletano e con diversi personaggi (la moglie, i figli, il medico). “Vecchia Russia”, invece, è la storia di Karpo, un giovane sfortunato costretto a cimentarsi con gli interminabili nomi delle personalità che arrivano nella casa dove lui fa accoglienza. Alla fine, però, viene invocata la rivoluzione per poter godere, tra le altre cose, di nomi più semplici come Lenin, Stalin, etc. Un esperimento, quello proposto dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura diretta dal Maestro Claudio Maria Micheli in collaborazione con Memoria ‘900, pienamente riuscito: la produzione di due spettacoli di Campanile per far comprendere al pubblico, che risponde sempre con calore e affetto, la vitalità del teatro campaniliano. È andata così agli archivi la seconda parte della rassegna “Campaniliana”, in attesa della premiazione del vincitore del concorso teatrale in programma per domenica 13 ottobre (ore 18.00, sempre all’Artemisio-Volonté) e della successiva messa in scena di “Eden”, opera che si è aggiudicata il Premio 2018.
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