IL TAGLIO DEGLI ALBERI AD ALBANO LAZIALE E I RILIEVI DELLA SOPRINTENDENZA
L’8 luglio 2022 si è abbattuta su Albano Laziale una tromba d’aria che ha prodotto danni al patrimonio arboreo.
Il Comune ha successivamente provveduto, sulla base della relazione dell’agronomo incaricato, a far abbattere 48 alberi, 25 a Villa Doria e 23 a Villa Ferraioli.
L’operazione è costata 108.946 euro, con l’approvazione ex-post da parte della giunta comunale del 30.9.2022 e, successivamente, del consiglio comunale.
Rispetto alle scelte operate dal Comune, la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti ha sollevato una serie di rilievi.
In due lettere inviate al Comune di Albano Laziale, una del 18.8.2022 e l’altra del 12.10.2022, la Soprintendenza rilevava che, relativamente al taglio degli alberi, “i beni culturali in oggetto [Villa Doria e Villa Ferraioli] sono sottoposti a tutela paesaggistica e archeologica del Ministero ed ogni intervento è subordinato alla sua autorizzazione”, “qualsiasi intervento eseguito su beni culturali in assenza di autorizzazione si configura come reato penale”, “l’Amministrazione comunale avrebbe potuto, in caso di assoluta urgenza, effettuare interventi provvisori indispensabili ad evitare danni al bene, con immediata comunicazione alla Soprintendenza [la comunicazione del Comune è del 17.8.2022 laddove la tromba d’aria è dell’8.7.2022]”, “non essendo pervenuta nessuna richiesta di autorizzazione né monumentale né paesaggistica in riferimento all’intervento di abbattimento, l’Ufficio ha constatato l’illegittimità dell’intervento”. La Soprintendenza ha inoltre richiesto di “fornire urgentemente tutta la documentazione tecnica in possesso relativa all’intervento” – non risulta che tale documentazione sia stata inviata.
Poiché dal 9 luglio 2022 le aree interessate erano interdette, con ordinanza sindacale, all’accesso al pubblico, vi era tutto il tempo, da parte del Comune, per chiedere ed ottenere l’autorizzazione della Soprintendenza che, in linea di principio, poteva prevedere una riduzione del numero di alberature da abbattere.
Resterà da vedere quali azioni la Soprintendenza e le altre autorità assumeranno di fronte al fatto che il Comune di Albano Laziale ha proceduto al taglio di 48 alberi senza la prescritta autorizzazione.
P.S. Non risulta che una questione di cotale importanza sia stata sollevata, a distanza di sei mesi, dall’opposizione in consiglio comunale che, tra l’altro, avrebbe potuto chiedere conto all’amministrazione del programma di ripiantumazione degli alberi abbattuti.
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