Il successo in Cina e Giappone dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: “Ogni concerto è stato per noi un grande regalo”. Impressioni di viaggio di Antonio Pappano
hanno ricevuto ovunque un’accoglienza calorosissima da un pubblico sempre diverso ma attentissimo a cogliere il “colore italiano” che tanto caratterizza l’Orchestra ceciliana.
“È davvero impressionante lo sviluppo, in tutti i sensi, della Cina di questi ultimi tre anni” – ci racconta Antonio Pappano riferendosi all’ultima volta in cui è stato con l’Orchestra di Santa Cecilia – “È meraviglioso l’entusiasmo con cui è stata accolta sia la nostra Orchestra sia i programmi proposti. Il pubblico era formato da tantissimi giovani ed impressionante è stato soprattutto il tifo in cui si sono letteralmente scatenati, da Pechino, città imperiosa, a Shanghai, dal carattere completamente opposto, città più aperta, ricettiva, coltissima.
Meravigliose le sale del Giappone, dall’acustica perfetta, in cui la mia Orchestra ha avuto la possibilità di essere apprezzata al massimo, in tutti i suoi colori e le sue potenzialità espressive e sonore. Sento che abbiamo superato e vinto una grande sfida sia con l’esecuzione di una pagina così complessa come quella della Sinfonia delle Alpi di Strauss, che con il lirismo, la passionalità e il ritmo della Seconda di Brahms. E che dire del Concerto per violoncello di Dvořák nell’interpretazione di Mario Brunello? Semplicemente grandioso!
Una trasmissione di emozioni che andava in due direzioni, un circuito virtuoso: le nostre note arrivavano dritte al cuore del pubblico che ci restituiva una sensazione di massima concentrazione. Per questo penso che ogni concerto sia stato per noi un grande regalo.” conclude con emozione Pappano.
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