Notizie in Controluce

Il dibattito sugli e-book è molto vivo in queste settimane, ma c’è ancora molta confusione su alcuni aspetti: per e-book s’intende il dispositivo lettore (e-reader), il contenuto digitale con i suoi formati (ePub, PDF, Mobi) o i vari software di lettura e interazione?  Chi si occupa di educazione e di scuola sta riflettendo sulla funzione ultima di un contenuto digitale in termini di miglioramento dell’apprendimento piuttosto che delle funzionalità sempre più ampie di cui si può usufruire avendo a che fare con questa particolare tipologia di contenuti. La casa editrice Garamond in questi giorni sta pubblicando sulla piattaforma online libri di testo in formato e-book editi dalla stessa, segmentati in piccole unità concettuali, per permettere a insegnanti e alunni che utilizzano quel testo di interagirvi mediante un lavoro collettivo e collaborativo fatto di commenti, domande e risposte, integrazioni, approfondimenti, tutti raccolti in una pagina web. Stiamo parlando del social learning, una nuova esperienza e una nuova sfida che si colloca in uno specifico contesto socio-culturale, che vede accrescersi sempre più lo scambio di informazione e la condivisione di esperienze, grazie alla massiccia diffusione dei social network, autentica rivoluzione in termini comunicativo-conoscitivi. Grazie al social learning gli alunni possono non solo studiare il testo, ma condividere appunti, quesiti e repliche dei docenti, degli autori e dei redattori del libro di testo, non solo fra i membri di una classe, ma fra tutti gli alunni e i docenti che hanno in adozione quello stesso testo in tutta Italia, operazione che sarebbe per ovvî motivi impensabile con il classico libro di testo in formato cartaceo. Questa, secondo Garamond, è una possibile giusta destinazione dell’e-book a scuola: fungere da pretesto per una dialogo didattico allargato e collaborativo.