IL RESOCONTO DELL’ATTIVITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE. ROMA SI’, ALBANO NO
Nell’introduzione di un rapporto appena pubblicato, il sindaco di Roma Gualtieri scrive: “In questo 1° Rapporto alla Città presentiamo un resoconto dell’attività dell’Amministrazione dall’insediamento della Giunta ad oggi. Un riepilogo dettagliato ma sintetico, dai piccoli interventi alle iniziative più impegnative, di quanto realizzato in questi primi mesi, nel solco della direzione di marcia che fin dai primi giorni è stata impressa nel governo della città.”
Il Rapporto è una pregevole raccolta di 132 pagine chiare, fruibili, con fotografie e grafici. Con il Rapporto il sindaco assolve al dovere di rendicontare ai cittadini che lo hanno eletto quanto ha fatto nel primo anno di amministrazione per risolvere i loro problemi. Siamo quindi di fronte ad un caso in cui la democrazia si invera.
E ad Albano Laziale? Ad Albano Laziale la storia è del tutto diversa. A oltre due anni dal suo insediamento, il sindaco non ha prodotto alcun documento analogo a quello capitolino, come pure non ha fornito ai cittadini alcuno strumento per permettere loro di conoscere i risultati raggiunti e quanto si accinge a fare per il governo della città.
L’unico documento a cui si può fare riferimento, è il Documento Unico di Programmazione, che è – o dovrebbe essere – la pietra miliare del dialogo cittadino-amministrazione. Quello di Albano si presenta come una scialba, e sostanzialmente incomprensibile, compilazione di tabelle e di schemi priva di qualsivoglia elemento di conoscenza dei risultati conseguiti e, soprattutto, dei programmi futuri.
Si potrebbe pensare, forse, che ad Albano non siano disponibili le necessarie risorse per produrre un Rapporto come quello di Roma, ma non è così. L’unica sostanziale risorsa mancante è probabilmente quella politico-amministrativa; ad Albano nella giunta comunale mancano due figure chiave, gli assessori al bilancio ed ai servizi sociali – frutto del compromesso elettorale secondo il quale ogni lista si “prende” gli assessori di cui ha “diritto” e, nel caso in cui non si raggiunge l’accordo, come in quello di specie, le deleghe rimangono al sindaco che si trova a dover svolgere un lavoro davvero improbo.
In assenza di “un resoconto dell’attività dell’Amministrazione dall’insediamento della Giunta ad oggi”, per capire quali azioni siano state intraprese o concluse, si può far ricorso all’analisi del programma politico del sindaco. Si scopre così che, dei 22 obiettivi annunciati, nessuno è stato conseguito. Anche la manutenzione della città presenta qualche problema; un esempio è costituito dalla piccola jungla piena di sterpaglie e di rifiuti che fa bella mostra di sé lungo la via principale della città, corso Matteotti.
Efficienza, trasparenza, partecipazione, testimonianza della democrazia. Punti dolenti della Mater urbis. I cittadini, orbi delle necessarie conoscenze su cosa ha realizzato l’amministrazione, avranno l’opportunità di comprendere da che parte andrà la città in occasione dell’approvazione del bilancio che dovrà essere predisposto nel prossimo futuro. E lì sarà un bagno di sangue, data l’attuale crisi economica e finanziaria che causerà necessari tagli di fondi con conseguente riduzione di servizi alla popolazione. Nel frattempo, in tempi di bollette elettriche alle stelle in cui il sindaco di Parigi spegne le luci della Torre Eiffel, si continua a mantenere accesa la recente illuminazione (bianco, rosso e verde) della facciata di Palazzo Savelli.
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