Notizie in Controluce

Il regno delle donne – L’ultimo matriarcato
Ricardo Coler
Traduttore/i: Angela Masotti
9788874524242
Nottetempo
€ 15,50 e-book disponibile NO
Il regno delle donne è la civiltà matrilineare Mosuo nella provincia cinese dello Yunnan. A 2700 metri di altitudine, sul lago Lugu 30.000/40.000 persone vivono un costume opposto a quello occidentale che neppure le minacce del maoismo riuscirono a scardinare. Le donne danno il nome alla famiglia, retta per discendenza da nonne, madri e nipoti allevando i figli nati dalle relazioni o dai matrimoni aperti delle giovani che dall’età di 13 anni posseggono una loro stanza per ricevere amici e amanti ‘in discrezione’ secondo il costume locale.

Gli uomini in questione restano a vivere tutta la loro esistenza nella casa materna, l’unica alla quale fare ritorno e che non considerano estranea al loro vivere. Il medico e scrittore Ricardo Coler indaga per conto del lettore la vita che si svolge nelle case matriarcali fino a soddisfare tutte quelle curiosità che potrebbero nascere in ogni attento osservatore senza dover divenire antropologo. Gli argomenti sono affrontati con grande rispetto e si entra in punta di piedi nei sentimenti familiari e amorosi più profondi come nelle abitudini quotidiane o nello spirito delle feste locali. Scopriamo così che vivere da vicino una società matrilineare, per qualcuno può essere una esperienza simile all’approdo in un altro pianeta, e se non lo è per lo scrittore lo diventa per l’autista tibetano che lo accompagna o per il filo governativo cinese che gli fa da interprete i quali, pare, non vogliano credere alle proprie orecchie. Lo scrittore ne fa due figurine diversive nel racconto descrivendo Wei, l’interprete, che dopo alcuni giorni di soggiorno fra i Mosuo parla da solo e l’autista, opportunamente allontanato durante le interviste perché, addirittura, sbotta in risatine o fa battute inappropriate. Lo sguardo inadatto, lo riconosce l’autore argentino, a volte è anche il suo: condotto, però, a rivedere tutti i pregiudizi avuti sino a quel momento grazie allo stile di vita sereno e, a tratti, felice che scorge fra le Mosuo seppure oberate dall’enorme lavoro per mantenere le famiglie. Soprattutto mostra la vera differenza di questa società matriarcale con la maggior parte delle società occidentali nelle quali molte donne vivono anch’esse presso la famiglia d’origine, con figli avuti da compagni diversi e senza una stabilità affettiva, ma sentendo questa come una menomazione. Le Mosuo, al contrario, il compagno ‘definitivo’ non lo attendono per formazione culturale a meno che non si tratti di amore: anche una anziana matriarca, a quel punto, accoglie in casa l’uomo della sua vita che ormai anziano, solo e malato ha bisogno di una nuova famiglia. Inoltre gelosie e vendette sono considerati comportamenti sociali altamente sconvenienti. Coler, infine, trova fra i difensori più strenui del costume locale gli uomini intervistati che riteneva vittime di un sistema ‘alla rovescia’. Notevole racconto di viaggio ricco di informazioni, interviste, nel quale vince l’infinita grazia di questa etnia. (Serena Grizi)