Il problema numero uno dell’economia? La pausa-pranzo!
Interventi a gamba tesa
Il Molto Rispettabile Sig. Ministro Rotondi – notoriamente a capo di un Autorevole Dicastero – si è scagliato con veemenza contro la pausa-pranzo dei lavoratori dipendenti in quanto nociva per la produttività. Giustissimo. Sacrosanto. Anzi, noi veramente vorremmo proporre di abolire anche le deleterie pause per le necessità fisiologiche. Il lavoratore, al fine di non sottrarre tempo prezioso al Dio della Produttività, dovrà programmare la sua giornata sapendo di doversi astenere sia dal mangiare che dal frequentare il cosiddetto (con eleganza) “luogo del comodo“. Questo dunque il programma giornaliero: digiuno assoluto; trattenimento dell’indegno gravame fino al termine dell’orario di lavoro. Poi, finalmente libero da obblighi contrattuali, il lavoratore col programma in mano si recherà dall’Autorevole e Indispensabile Sig. Ministro e lì si libererà dagli obblighi – questa volta fisiologici – scaricandoli direttamente sulla sua capiente scrivania. In effetti, quale posto migliore? Non si tratta forse del Ministero per l’Attuazione del Programma?
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