Il presepe dell’Archeoclub
Chi sale sulla collina di s. Silvestro, trova alla sua destra, incuneata tra i il verde di un prato in pendio, una cisterna che forniva sicuramente una delle tante ville presenti nel nostro territorio, ed all’interno di essa si può ammirare Maria, Gesù bambino, s. Giuseppe, il bue e l’asinello a ricordo del fatto che sul culto romano del Dio Mitra fù innestata dal nascente cristianesimo la nascita di Gesù Bambino, redentore dell’umanità. Un grazie all’autore dell’opera, Vincenzo Annino, e all’Archeoclub d’Italia sezione di Monte Compatri, al presidente Gianni Schina e a tutti i soci che hanno contribuito a non farci perdere le nostre antiche origini latine. Monte Compatri faceva a pieno titolo parte del territorio Tuscolano, forse è Labico del Latium Vetus.
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