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La RAI dedica una puntata di Blob allo scandalo dell’inceneritore dei Castelli dal titolo PROfumo, durante la quale emerge la situazione critica relativa all’inceneritore di Roncigliano grazie ai dati forniti da Daniele Castri, referente legale del Coordinamento Comitato No Inceneritore di Albano. Castri spiega che l’ultimo invaso in uso alla discarica della Pontina Ambiente srl di Cerroni è ben il sesto: una buca delle dimensioni di diversi campi da calcio di circa 40 metri di profondità, quindi a contatto con le falde acquifere. Si alza con un volume di spazzatura di circa 8 metri al di sopra dei limiti massimi autorizzati, in una zona con complessi impiantistici industriali molto importanti come quelli di Santa Palomba, Cancelliera e Pomezia, la cui apertura risale alla metà degli anni settanta grazie alla tristemente nota Cassa del Mezzogiorno (che permetteva la costruzione di complessi industriali a spesa dell’erario pubblico). Nei Castelli Romani c’è ormai una crisi idrica spaventosa. I laghi del territorio, quello Albano di Castel Gandolfo e quello di Nemi, negli ultimi dieci anni hanno visto calare le loro acque di diversi metri e sappiamo, dalle analisi che i chimici hanno fatto in questo territorio, che le concentrazioni di arsenico, fluoro e altri inquinanti stanno aumentando in modo critico nel tempo. Il mega inceneritore che si vuole installare da parte del Coema, proprio accanto al sesto invaso, è un impianto industriale che si andrebbe a sovrapporre, anche a livello di inquinamento, alle vie consolari, ai grandi complessi industriali, alle discariche abusive di amianto, proprio in un territorio dove c’è una crisi idrica senza precedenti storici tali da richiedere sei anni di deroga sulla quantità di inquinanti nelle acque ad uso potabile; un inceneritore che consumerebbe 28.000 litri di acqua l’ora, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, benché poco tempo fa la ASL RMH dichiarava che tale quantità di acqua è incompatibile con il mantenimento di una condizione igienico-sanitaria adeguata al territorio. Quali interessi ci sono sotto? Questa è la domanda che tutti i cittadini si fanno; tuttavia, una vera politica ecologica rispettosa dell’ambiente sembra ancora lontana, nel disinteresse delle forze politiche che abbandonano al loro triste destino territori e popolazioni.