Il PCI di Frosinone e Lazio:contrari e indignati dalla richiesta FCA
Frosinone. Il PCI di Frosinone e Lazio:contrari e indignati dalla richiesta FCA. Prima i lavoratori.
“La richiesta di 6,3 milioni di prestito garantito dallo Stato Italiano, da parte del Presidente di FCA (Fiat Chrysler Automobilies ) Elkan, non solo ci trova contrari, ma ci indigna. – commentano Bruno Barbona, segretario della Federazione PCI di Frosinone, e Oreste della Posta, segretario regionale del PCI Lazio – Intanto per la spudoratezza della finalità per la quale si richiede, non certo per il rilancio industriale, nè tanto meno per fare ricerca e innovazione, e nemmeno per mettere in sicurezza l’azienda o per evitare la cassa integrazione a cui FCA ricorre sovente, no nulla di tutto ciò, ma solo per poter elargire i dividenti agli azionisti. In linea di principio con un Paese in ginocchio per la pandemia da covid 19, con migliaia di attività ferme, una crisi socio economica (precedente e aggravata dalla fase attuale) che purtroppo è solo agli inizi, è proprio un bel modo di sentirsi partecipi dello stato di sofferenza della propria comunità e dell’Italia. Vale per altro ricordare che FCA non paga le tasse in Italia, per cui l’operazione tradotta, significa prendere soldi dagli Italiani e pagare le tasse in Olanda, dove la stessa ha la propria sede amministrativa che unitamente al fatto che, la sede legale è nel Regno Unito e che con gli accordi con la Peugeot, e la proposta consequenziale di un A.D. francese, di Italiano c’è in realtà poco, se non la voglia atavica di fare cassa. E’ opportuno per altro ricordare, che l’Inghilterra è appena uscita dall’UE e l’Olanda è uno dei quattro paesi che stanno osteggiando gli aiuti economici al resto dell’Europa maggiormente colpito dalla pandemia, tra cui chiaramente la stessa Italia. Al fine di evitare che si possa pensare che i Comunisti, sono contrari per principio, – concludono Della Posta e Barbona – alla proposta di finanziamento abbiamo il dovere di avanzare noi una proposta per l’apertura di credito ad FCA, condizionando la richiesta al trasferimento della sede e della Produzione in Italia. Così come pure riteniamo importante, per non escludere da questo gioco di chi più può prenda, che a proposito di autostrade si possa semplicemente rescindere dai contratti, tutti e non solo con ATLANTIA, e anche qui utilizzare le risorse richieste da Atlantia, avanzate per fare eco a FCA per gestire direttamente la rete autostradale, ottenendo sicuramente un miglior servizio e sicuramente una maggiore occupazione. In ultimo è importante rilevare l’assordante silenzio della destra oltremodo ciarliera, che spesso interviene a sproposito, che su questi argomenti tace come a dire gli amici non si toccano.”.
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