Il Parlamento Europeo
Contrariamente a quel che afferma qualche autonominatosi leader politico italiano, il risultato delle elezioni europee non avrà nessuna conseguenza a livello delle vicende politiche interne dell’Italia o di altri Stati. Obiettivo della tornata elettorale del 25 maggio è infatti esclusivamente quello di designare i rappresentanti nazionali al Parlamento Europeo, la cui composizione è stata studiata in modo da non poter avere conseguenze dirette sugli assetti politici interni dei vari Paesi membri dell’Unione.
Per contro, il Parlamento è organizzato in base allo schieramento politico e non per nazionalità, mentre è congegnato dal punto di vista numerico affinché nessuna rappresentanza nazionale possa mai arrivare, nemmeno lontanamente, a diventare una maggioranza. Se anche tutti gli eletti di uno Stato provenissero dallo stesso partito e costituissero un nucleo molto omogeneo, sarebbero un gruppo talmente esiguo rispetto alla totalità dei parlamentari da non poter sbilanciare la politica comunitaria a favore della loro Nazione. I criteri di strutturazione e funzionalità del Parlamento dell’Unione Europea sono unicamente politici e si attuano in totale indipendenza dalle dinamiche e dagli interessi di portata localistica.
I componenti del Parlamento Europeo che verranno eletti nei 28 Paesi che costituiscono attualmente l’Unione sono in totale 751, ovvero 750 più un Presidente [le varie “quote” nazionali sono riportate sotto]. Il loro lavoro, nei cinque anni nei quali si svilupperà il mandato, consisterà essenzialmente, come per il passato, nel legiferare in tutti i settori che possono riguardare la convivenza sociale e lo sviluppo socio-economico all’interno dell’Unione, tra i quali la sorveglianza sanitaria, alimentare e veterinaria, il commercio, l’industria e i trasporti, la tutela dei consumatori e dell’ambiente, la salvaguardia e il rispetto dei diritti civili, la politica energetica, i problemi legati all’immigrazione e così via. Ancora, al Parlamento nel suo complesso o a speciali commissioni parlamentari spetta il compito di effettuare particolari attività di indagine dietro segnalazione di singoli cittadini o organismi nazionali, di discutere e adottare (assieme alla Commissione Europea) il bilancio, e assumere decisioni importanti come ad esempio l’ammissione o meno di nuovi Stati all’interno dell’Unione Europea (al momento 8 Nazioni sono candidate, o potenziali candidate, a entrare nella Comunità). Su un piano più espressamente politico, il Parlamento deve approvare la nomina della Commissione, che viene in prima battuta effettuata dal Consiglio Europeo, e vigilare sulla correttezza delle attività e delle delibere degli altri organismi comunitari.
Tutto ciò si traduce, a farlo bene, in una mole di lavoro non indifferente e dalle conseguenze tutt’altro che trascurabili: non solo sul piano delle politiche economiche e monetarie – come si afferma di solito – ma in una molteplicità di settori che toccano da vicino la vita e la qualità della vita dei cittadini europei. Coloro che verranno eletti il 25 maggio dovranno prepararsi a un impegno assai meno “disteso” e trascinato di quello abituale nella politica interna italiana. Ovviamente non è possibile prevedere come andranno le cose in futuro, ma per farsi un’idea si può dare un’occhiata a quanto è accaduto nella legislatura appena terminata, durata dal 2009 al 2014: alcune (indefinite) migliaia di sedute di lavoro su temi specifici, 76 sessioni plenarie dell’assemblea parlamentare, 970 atti legislativi adottati, 45mila emendamenti (una sorta di norme “complementari”) presentati esaminati e discussi, oltre 22mila votazioni. Il tutto effettuato dai 750 deputati europei e relativi collaboratori, e mandato in esecuzione dai 7652 dipendenti fissi dell’Istituzione. Un bilancio da fare invidia, se messo in relazione alle analoghe attività politico-amministrative compiute su scala nazionale italiana da un numero assai più alto di persone.
Quote
Gli attuali 28 Stati componenti l’Unione Europea eleggono, in proporzione variabile in rapporto alla loro popolazione, i 751 membri del Parlamento Europeo. Queste le quote:
Germania (96);
Francia (74);
Italia e Regno Unito (73);
Spagna (54);
Polonia (51);
Romania (32);
Paesi Bassi (26);
Belgio, Rep. Ceca, Grecia,
Ungheria, Portogallo (21);
Svezia (20);
Austria (18);
Bulgaria (17);
Finlandia, Danimarca, Slovacchia (13);
Croazia, Irlanda, Lituania (11);
Lettonia, Slovenia (8);
Cipro, Estonia, Lussemburgo, Malta (6).
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