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Un Piano che inserisce Frascati nella “Città Tuscolana” insieme ai comuni di Grottaferrata, Rocca di Papa, Ciampino e Marino.
Una scelta che Pellicciari, senza mezzi termini, definisce “antistorica, anticulturale ed antipaesaggistica”.
“I Castelli in generale e Frascati in particolare – spiega il noto giornalista e viticoltore – non hanno nulla a che fare con Ciampino”.
Scelta che appare ancora più azzardata per Pellicciari considerando che altri comuni come Monteporzio, Montecompatri, Colonna e Rocca Priora sono considerati, dal nuovo Piano Territoriale, come centri castellani: “E’ assurdo – tuona lo scrittore – che Frascati che rappresenta il centro principale non goda degli stessi privilegi”.
Al contrario, per Pellicciari, con il nuovo assetto Frascati verrà penalizzato: “Il patrimonio immobiliare dei frascatani – si domanda – a chi verrà assegnato? Il nuovo Piano Territoriale impedisce un progetto urbanistico ed agricolo di espansione da destinare a fini turistici e paesaggistici”.
Da qui un invito alla nuova amministrazione: “Si dovrà fare carico di questo problema nella speranza che in Consiglio Comunale ci siano più frascatani possibili”.
Infine, una stilettata a Posa: “Ho scelto di sostenere D’Orazio anziché altri amministratori che pur ricoprendo contemporaneamente la carica di sindaco e di consigliere provinciale non hanno rappresentato gli interessi di questa città consentendo che venisse approvato un Piano Territoriale che penalizza tutti i frascatani”.