Il Novecento italiano: un viaggio virtuale nell’arte , nella storia e nel costume
Meglio tardi che mai! A un convegno dedicato al Novecento italiano ci si sarebbe aspettato di assistervi a inizio secolo, coincidente anche con inizio nuovo millennio. Ma la riflessione sul passato è sempre valida, in qualunque momento. Anzi, è di norma preferibile con un certo distacco temporale, che può dare una visione più obiettiva e meno influenzata da personali coinvolgimenti. Ottima, dunque, l’iniziativa del progetto ideato e diretto dalla curatrice d’arte Daniela Diaferio, in collaborazione con Sabrina Zuccalà, di organizzare un viaggio virtuale nel Novecento italiano, con l’obbiettivo di mettere in luce alcuni fra gli avvenimenti chiave del secolo avvenuti nel Bel Paese: i grandi cambiamenti nel costume, nell’arte e nella società, ma anche le grandi catastrofi che purtroppo hanno caratterizzato la storia del secolo Ventesimo. Un appassionato e appassionante viaggio virtuale, al quale si è potuto assistere il 23 Gennaio 2020 nella bella Sala Capitolare di Santa Maria Sopra Minerva, presso il Senato della Repubblica Italiana.
L’attrice Eleonora Manara ha aperto i lavori del convegno leggendo un saluto dal presidente della repubblica Sergio Mattarella, seguito dal messaggio della senatrice a vita
Liliana Segre:
Saluto con piacere i partecipanti al convegno sul Novecento Italiano, secolo fatale,da una parte le grandi scoperte scientifiche ,dall’altra i grandi orrori come i regni totalitari che sacrificarono masse immense di esseri umani,in nome di ideologie aberranti culminate nella Shoah. Spero che il convegno riconosca il buono e quanto di positivo quell’epoca ha saputo lasciarci in eredità….un caro saluto a voi tutti e un auspicio di successo per il convegno.
Ha presentato il convegno Camilla Nata, conduttrice e inviata Rai del programma la Vita In Diretta, mentre l’attore Roberto Bagagli ha letto la prefazione del progetto di questo viaggio. Ben sedici gli interventi, ad opera di giornalisti, registi, attori, scrittori, artisti, ripartiti in due sessioni intervallate da una pausa di pochi minuti. Fuori dal coro di queste professionalità la grande stilista Roberta Fontana, presidente della Fondazione Fontana, figlia di Giovanna e nipote di Zoe e Micol Fontana, ed Elena de Curtis nipote del grande Totò (Antonio de Curtis).
Non mi dilungherò sui vari interventi, di cui è possibile avere traccia sulla Rete in vari ripetuti report. Mi siano concesse, invece, alcune riflessioni critiche sull’evento, che tralascerei se il “convegno” non avesse avuto l’autorevole sponsorizzazione del Senato della Repubblica.
Già il titolo del convegno mostra chiaramente una precisa delimitazione di questo viaggio virtuale nel Novecento, confinandolo entro i confini nazionali (Novecento italiano) e quelli di una delle cosiddette “due culture”, quella letterario-artistica-umanistica (arte, storia, costume). Nessun cenno quindi ai grandi contributi, sia pur limitati al nostro Paese, portati dal secolo Ventesimo nel vasto campo della scienza e della tecnica. Una “dimenticanza” che conferma ancora una volta l’assenza, nell’immaginario collettivo dei nostri connazionali, di scienza e tecnica nell’idea di “cultura”, non giustificata, però, quando si presenta un evento in Senato!
Tutto il convegno ha dato l’impressione di un generoso e meritevole tentativo di portare i riflettori della ribalta su alcuni temi ben precisi e con una certa insistenza, a discapito di una generale disorganizzazione che ha penalizzato altri interventi, non minori per contenuti, ma fortemente sacrificati nei tempi. Al tema dell’olocausto, del quale certamente non si nega l’importanza della memoria, si è dedicato praticamente la metà di tutto il convegno con i lunghissimi interventi di Claudio Procaccia, direttore dei beni e attività culturali della Comunità Ebraica di Roma, della scrittrice Lina Levi e del regista Luca Gianfrancesco, mentre in una manciata di pochi minuti relegati alla fine del convegno, alla brava Sabina Fattibene, artista e storica dell’arte, è stato finalmene concesso di accennare a uno dei rivolgimenti culturali e artistici più importanti di inizio Novecento italiano: il Futurismo.
Molto interessante è stata la testimonianza di Roberta Fontana che ha meritatamente fatto luce sulla straordinaria attività delle cosiddette Sorelle Fontana, Zoe e Micol, alle quali si deve la nascita dell’alta moda in Italia,. Veramente preziosi i filmati d’epoca con le interviste di Micol Fontana che rivelano come è nata la grande avventura dell’alta moda nel nostro Paese.
Deludente, invece, l’intervento di Elena de Curtis sul nonno Totò, dal quale ci si sarebbe aspettato qualcosa di più gratificante e inedito.
Apprezzabile l’intento dell’attore Antonello Avallone che ha accennato a qualche scoperta e innovazione del ‘900 nella fisica, come la Teoria della Relatività di Einstein, che tuttavia non era in tema con il convegno limitato già nel titolo ai contributi italiani.
Il successo conseguito dall’evento ha già convinto le organizzatrici a estendere ad altre giornate questo interessante viaggio virtuale nel Novecento italiano. Ci auguriamo di poter constatare nella prossima edizione una più oculata strutturazione del convegno in più sezioni, due delle quali riservate alla scienza e alla tecnica, con una più equa ripartizione dei tempi di intervento.
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