IL NOSTRO TERRITORIO IN UN MUSEO…
Tre relatrici preparate, esaurienti, concise: Giovanna Cappelli, direttrice del Museo Tuscolano-Scuderie Aldobrandini di Frascati; Paola Arena, direttrice del Museo della Stazione di Colonna-San Cesareo e – giocava in casa – Giuliana D’Addezio, direttrice del Museo Geofisico di Rocca di Papa. Sto parlando del Convegno organizzato a Rocca di Papa sabato 25 novembre nell’Aula consiliare dal Sistema Museale dei Castelli Romani e Prenestini, nell’ambito dell’interessante iniziativa “Cinque giornate formative”.
Ciascuna oratrice ha ampiamente illustrato le numerose opportunità che tutti i cittadini castellani e non, hanno a disposizione sul territorio: una ricchezza che non ha nulla a che invidiare all’inevitabile superiorità numerica delle disponibilità formative e culturali della Capitale. Siamo la culla della romanità, inutile negarcelo, la vera origine della travolgente cultura latina che ha investito il mondo antico. Ebbene, proprio qui, nei Castelli Romani e, come affermano recenti ricerche proprio su Prato Fabio, ai piedi del grande Monte Albano sorgeva Albalonga. Reperti e riferimenti al passato che vanno da templi, santuari, antiche vie… tante preziosità che sono ormai lontane da qui, alcune fuori d’Italia, nel mondo, ma restano luoghi e presenze che i nostri numerosi musei conservano, organizzando per adulti e bambini laboratori interessanti e coinvolgenti.
Resta il fatto che spesso non ne siamo a conoscenza, oppure che i finanziamenti ridotti al lumicino costringano a ridurre, tagliare e a non poter valorizzare quanto ancora potremmo salvare e conoscere. Giusto quel che dice la dott.ssa Cappelli sulla salvaguardia di reperti: meglio lasciarli dove sono, se non è possibile conservarli e proteggerli dall’incuria. A Rocca di Papa, grido d’allarme per gli antichi Arcioni che rischiano di crollare sotto la spinta delle intemperie e l’ormai nota e ancora irrisolta questione dell’antico convento su Monte Cavo puntellato di antenne. Solo alcune delle tante questioni che fanno soffrire la cultura locale del territorio castellano di indifferenza, negligenza e inciviltà.
In attesa della riapertura del nostro Museo Geofisico, momentaneamente sottoposto a verifiche strutturali, piccolo gioiello che meriterebbe di essere ancor più valorizzato con le sue strumentazioni d’epoca, sarebbe interessante visitare e approfittare delle numerose offerte culturali che ci vengono dal territorio: il Sistema Museale ha in catalogo sezioni che vanno dall’area storico artistica a quella archeologica, dall’area demo-etno-antropologica a quella scientifico-tecnologica e ciascun museo organizza interessanti escursioni e laboratori destinati ad adulti e bambini, ce n’è per tutti i gusti: dal mondo dei giocattoli a quello delle ferrovie, dall’arte agli esperimenti del vulcanesimo, dal mondo della natura all’arte culinaria… e mille altre proposte interessanti. Per informazioni basta cliccare www.museumgrandtour.org. Et voilà tante idee per scoprire insieme svariati modi per conoscere, amare e proteggere il nostro territorio.
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