Il movimento esperantista sostiene i diritti dei Popoli Indigeni
In occasione della Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni del Mondo, il 9 agosto 2021, l’Associazione Esperantista Mondiale ricorda l’importanza dei principi espressi dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, riconosce i diritti umani e le libertà fondamentali dei popoli indigeni, nonché il diritto all’autodeterminazione, all’autonomia e all’autogoverno. Il documento, tradotto anche in esperanto, sottolinea l’importanza della conservazione, il rilancio e lo sviluppo delle lingue, culture, tradizioni e istituzioni di queste comunità.
Oggi le persone sono più consapevoli dell’importanza della diversità e del legame tra diversità culturale e biodiversità. Anche attraverso le loro lingue, le popolazioni indigene sono portatrici di valori e conoscenze pratiche che mostrano come le società umane possano convivere armoniosamente con la natura.
Rispettare, conservare e sviluppare la diversità e trovare buoni modi per comunicare, comprendere e collaborare costituiscono il fondamento della lingua esperanto, come fenomeno linguistico e culturale. La lingua internazionale Esperanto non mira ad eliminare le lingue delle singole comunità ma a facilitare i contatti intercomunitari. In questo senso, i parlanti esperantisti difendono la diversità linguistica e culturale, in contrasto con la pratica troppo frequente delle grandi lingue nazionali, i cui parlanti occupano sempre più spazio a scapito delle lingue minori.
Il 1° gennaio 2022 inizierà il Decennio delle lingue indigene proclamato dall’ONU e dall’UNESCO: uno degli eventi che contribuiranno all’avvio è il Congresso Universale di Esperanto a Montreal 2022, avente il tema “Lingua, vita, terra: decennio delle lingue indigene”.
Celebrando la Giornata internazionale dei popoli indigeni del mondo 2021, l’Associazione Esperantista Mondiale e la sua sezione Federazione Esperantista Italiana annunciano il proprio forte sostegno al Decennio, che costituirà un’opportunità per celebrare e rafforzare la diversità culturale e linguistica, promuovere l’inclusione e i diritti umani e costruire la pace e lo sviluppo.
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