Il mondo comincia a San Rocco e finisce alla Stella (svortenno pe’ Cellomaio e i Sampàveli)
Recensioni di Natale Sciara – Il mondo comincia a San Rocco e finisce alla Stella (svortenno pe’ Cellomaio e i Sampàveli)
“Il mondo comincia a San Rocco e finisce alla Stella (svortenno pe’ Cellomaio e i Sampàveli)” Edizioni Controluce, è una testimonianza d’amore alla sua città quella di Aldo Onorati, ed anche un’opera autobiografica che va a colmare le lacune che altri suoi libri, pur offrendo spunti di vita dell’autore, oltre che della sua Albano e dei Castelli Romani, non erano accorate come questa sua ultima fatica. Un libro venuto alla luce ad una età nella quale si cerca di fare un bilancio della propria esistenza, e nel caso dello scrittore Aldo Onorati del proprio impegno intellettuale e della personale visione esistenziale.
Un libro importante nella produzione del nostro che, come ho detto, sa compendiarne altri e che sembra assumere il valore di testamento spirituale; e trovo che in quest’opera ci sia la compiacenza del ricordo attraverso la sublimazione della scrittura, non solo come mezzo di comunicazione, ma anche come conquista di consapevolezza.
Un libro intriso di nostalgia per un mondo scomparso, motivato dal desiderio che la memoria di quel tempo non vada perduta. Ma con la nostalgia del passato si evidenziano però i vantaggi che la società attuale offre, ma dal paragone prevale il desiderio di una società quale quella dell’infanzia, adolescenza, e prima giovinezza dell’autore che facendo un bilancio da intellettuale ritiene che tutto sommato ha imparato moltissimo da quel mondo semplice e chiuso che racchiudeva però il mondo intero.
Aldo Onorati, infatti, si sente fortunato di avere vissuto sempre ad Albano, ed esalta i luoghi e il tempo nel quale egli ha vissuto esperienze dure ma importanti della sua formazione; dai ricordi di guerra alla vita di studente, parallela a quella della famiglia con gli impegni legati alla campagna e all’osteria, e con essa la vita del quartiere e le amicizie, con ritratti di amici e il racconto di episodi curiosi e singolari. Una riflessione, quella del nostro, che porta a fare delle considerazioni intorno a quello che è il destino degli esseri umani legato ai tempi ed ai luoghi.
Infatti, certamente, anche i giovani di oggi avranno in futuro nostalgia di questo presente. Allora bisogna prendere coscienza che le società mutano e con esse gli esseri umani in uno scambio fra loro, e c’è da prendere atto che ognuno è sottoposto ai determinismi che la vita impone. Un discorso, questo, che porta inevitabilmente anche al pensiero dei rischi che la Terra sta correndo in conseguenza della improntitudine degli esseri umani in rapporto alle loro esigenze legate all’ambiente e a Madre Natura. Una sfida all’imprevedibile.
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