“Il mio segreto” di Niki de Saint Phalle, il libro e una mostra al MUDEC fino al 16/2/2025
“Il mio segreto” di Niki de Saint Phalle, edito da 24 ORE Cultura
Finalmente ripubblicato in Italia, l’introvabile volume scritto da una delle artiste visive più influenti del ventesimo secolo per rivelare ed affrontare un passato traumatico rimasto sepolto per decenni: Il mio segreto di Niki de Saint Phalle, edito da 24 ORE Cultura.
Per approfondire ancora di più la figura dell’artista, fino al 16 febbraio 2025 il Mudec – Museo delle Culture di Milano le dedica la mostra intitolata “Niki de Saint Phalle“, a cura di Lucia Pesapane e realizzata in collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation.
Ho scritto questo libro innanzitutto per me stessa, nel tentativo di liberarmi finalmente dalla tragedia che ha avuto un ruolo così determinante nella mia vita. Come sopravvissuta alla morte, avevo bisogno di lasciar parlare finalmente la bambina che è in me. Il mio testo è il grido disperato della bambina.
Vittima di un incesto subito in giovanissima età da parte del padre, l’artista Niki de Saint Phalle trascorse gran parte della sua vita a lottare in segreto con le conseguenze di quest’atto tremendo, costretta a fare i conti con il trauma in una società nella quale nessuno – né gli istituti scolastici e i conventi né gli psichiatri frequentati per anni – era realmente disposto a prendere le parti di una bambina, ai loro occhi colpevole più che vittima, dell’indicibile violenza inflittale da parte di un uomo ritenuto “rispettabile”. Scritto a mano in una lettera alla figlia Laura, “Il mio segreto” prende forma solo svariati decenni dopo l’aggressione, quando l’artista ha ormai 64 anni. Al suo interno, Niki de Saint Phalle racconta la tragedia vissuta con parole semplici e toccanti, con grande introspezione e restituendo alla figlia – e ora ai lettori – la dimensione soffocante del proprio dolore e il coraggio della lotta portata avanti nel tentativo di liberarsene. Il volume preserva fedelmente il formato originale voluto da Niki, mantenendo una “scrittura a mano” che ricalca la calligrafia originale dell’artista, peculiare anche nelle scelte grafiche, con decorazioni che sottolineano alcune parole particolarmente significative e un testo che sembra spesso avvolgersi su sé stesso, come ad imitare il flusso di pensiero di Niki.
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