Il Maometto innominabile e la Maria esecrabile – Letterina apertina poco islamicamente corretta
“La Blasfemia contro l’Islam è un reato. Questa quanto emerge dalla sentenza della CEDU legata al caso Sabaditsch-Wolff. Sono 47 i Paesi dell’Europa su cui ha potere la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Ora, tutti i Paesi membri saranno costretti ad accettare le “regole” in merito a ciò che determina il reato di blasfemia per la religione musulmana. In poche parole, tutti potremmo essere accusati di aver offeso l’islam con le nostre dichiarazioni e ciò in nome di una “pace religiosa”. Ancora una volta dunque abbassiamo la testa per placare l’offensiva, anche se questo metodo pare non aver mai funzionato nel corso della storia.” (La Luce di Maria)
Allora stiamo attenti a quanto scriviamo o diciamo su Maometto, perché l’islam è intransigente. Facciamo come la boldrini e la bonino che si mettono il velo prima di “inchinarsi”, con occhi implorevoli, verso i fratelli musulmani. Una volta si diceva di qualcuno fortunato “ha trovato la Mecca”, ora si intenderà che si è messo a pecorone.
In compenso però, non potendo più dire male parole sul Maometto, potremo tranquillamente offendere la Maria, perché per la corte suprema (ed anche per la giustizia italiana) ciò non è reato, anzi…
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