Il ‘Lunatico tour’ dei Gotan Project
Il Teatro Tendastrisce di Roma ha ospitato per l’unica data romana delle tre italiane, il ‘Lunatico Tour’, concerto dei Gotan Project apprezzati dal pubblico e dalla critica per aver reinterpretato il tango argentino in chiave elettronica.
I Gotan Project gruppo francese formatosi nel 1999, anno cui risalgono le prime apparizioni, e l’inserimento di una loro cover nella compilation di un noto DJ Stéphane Pompougnac, si avvalgono della collaborazione di alcuni musicisti argentini esiliati a Parigi, Philippe Cohen Solal, Christoph H. Muller ed Eduardo Makaroff, tutti con alle spalle percorsi artistici differenti, e la splendida voce di Cristina Vilallonga.
Lo stile è quello del tango argentino ma con basi tipiche della musica elettronica, un cocktail i cui ingredienti perfettamente miscelati da strumenti musicali tradizionali, (come lo strumento inventato dal tedesco Band, il bandoneón, una sorta di fisarmonica di legno con dei fori la cui apertura o chiusura con i polpastrelli produce le note, e che ha la caratteristica di cambiare la nota a seconda se il mantice viene compresso o invece dilatato e campionatori), danno origine a sonorità ritmiche della musica house.
Un ritorno molto atteso dunque quello della band di ‘Lunatico’, che ha avuto il merito di riportare in auge il tango rivisitato in chiave moderna, utilizzando un sound avvolgente, frutto di rielaborazioni delle migliori tradizioni musicali argentine, dalla milonga al tango.
Gotan Project non è solo uno sguardo verso il futuro di una musica tradizionale, ma anche un delicato connubio tra antico e moderno, tra musica e ballo, se il primo album ‘La Revancha del tango’ nel 2001 ha venduto un milione di copie, ‘Lunatico’ uscito il 31 marzo 2006 in pochi mesi ha conquistato il disco d’oro in Italia.
Cito solo qualche titolo, ‘Diferente’ rimasto nelle classifiche per mesi, ‘Mi Confesión’, ed il suo rap elegante, dolceamaro e malinconico, prossima ad emulare il successo della prima.
Se il primo album era stato magnifico nella sua scoperta, questo nuovo lavoro della band regala emozioni da brivido, tutte diverse e piacevolissime, scandite da una ritmica nuova ed accattivante, conservando tutta la carica sensuale presente già nel primo lavoro, impreziosita da un’elettronica intelligente, mai scontata, ricca di emozioni e suggestioni sempre diverse.
Suggestiva la scenografia che ha fatto da cornice al concerto, eccezionalmente bravi i ballerini con il loro tango avvolgente, Questa volta una sezione di archi composta da violini e violoncelli, registrati al leggendario studio Ion di Buenos Aires, ha aggiunto a questo secondo lavoro e ad un concerto strepitoso, un elemento di vibrazione acustica sempre attenendosi al formato della ‘chanson’.
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