Il libro delle case
LETTURE. Il libro delle case, di Andrea Bajani. Feltinelli edizioni, 2021.
(Alessandro Aluisi) – (…) L’elemento che principalmente la contraddistingue è la sua trasparenza. È il palcoscenico perfetto dell’intimità. Chiunque vi soggiorni sta in proscenio; chiunque passi è invitato a guardare la messa in scena di un dialogo privato, soprattutto a osservare quel che le parole, dette o ricevute, producono sul corpo. Incorniciata dal cassone verticale, è messa in piazza l’espressione fisica del sentimento. (…) . Finalista del Premio Strega, il romanzo, interessante e come prosa, è un’affascinante per quanto apparentemente distaccata o “fredda” narrazione delle vicende del protagonista (un ramingo e nei sentimenti privo o quasi di radici) che naviga in lungo e in largo nello spazio Nazionale Italiano e sue vicende, fulcro una Roma “presente non presente” per modo di dire, in un arco di tempo dagli anni ’70 e con una breve sortita all’Anno 2048 omaggiando una curiosa tartaruga di famiglia sopravvissuta alle vite, drammi e tragedie umane e dei suoi padroni. Vite, cui natura amara o triste è celata da un velo di descrizioni prettamente catastali o immobiliari. La filigrana poetica del romanzo è curata fin dall’inizio, la narrazione è fluida e forse si potevano evitare le immagini più spinte, che arrivano all’improvviso.
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