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Il lavoro e i diritti al centro col romanzo “Il segreto di Lorenzo” di Delio Fantasia

Il lavoro e i diritti al centro col romanzo “Il segreto di Lorenzo” di Delio Fantasia
Gennaio 07
19:45 2025

Cassino, FR / Marino RM. Successo per presentazione libro di Delio Fantasia Il segreto di Lorenzo. Protagonisti con l’autore, lo scrittore Marco Onofrio, Bruno Barbona e Mimmo Pascarella, Dip Lavoro PCI

“È proprio così. Questo è quello che ci vuole”: eccolo il significato dei molti applausi dalla platea e l’annuire a questo o quel passaggio che, con potenza e chiarezza, con denuncia e indicazione del “che fare”, venivano man mano esposti attraverso gli interventi di Bruno Barbona, di Marco Onofrio, di Delio Fantasia e di Mimmo Pascarella, presso la sala del Palazzo della cultura a Cassino, la mattina di sabato 4 gennaio. Una buona partecipazione di pubblico e la richiesta di oltre due decine di libri, che debitamente Delio Fantasia, con estrema disponibilità, ha autografato, davano la riprova che hanno avuto ragione il PCI regionale e Bibliopop Marino, con la sua piccola casa editrice in proprio (EDIZIONI ACAB), ad organizzare proprio a Cassino la presentazione di un libro che è un romanzo, ma è soprattutto una storia vera. Un libro che è evocativo della concreta situazione di attacco operaio vissuto in Stellantis, come nei luoghi di lavoro in Italia. Che è forte, fortissima denuncia della arroganza padronale supinamente sostenuta dal Governo e dal liberismo europeo e internazionale, inoltre passivamente subita da connivenze e/o incapacità di qualsiasi opposizione sociale e politica da parte della cosiddetta sinistra parlamentare.

Giustamente, dopo i ringraziamenti al Comune di Cassino per aver concesso la sala, Bruno Barbona, segretario del PCI Lazio, ha rivendicato la scelta di voler, proprio dalla tribuna cassinate, sottolineare che la centralità operaia va rimessa al giusto ruolo. “Il PCI ci sarà proprio per questo. – esplicita Barbona – La ricostruzione di un Partito Comunista che sia dei lavoratori è il concreto ordine del giorno delle urgenze da soddisfare”. Lo scrittore Marco Onofrio ha bene illustrato tutta la qualità e verità espressiva del contenuto del libro come storia concreta, sottolineando che i padroni, i padroni maledetti, fanno il proprio mestiere. Intanto che in modo totalmente inefficace chi si dovrebbe opporre – siano le istituzioni, in buona parte, e le forze politiche rappresentate nel parlamento, praticamente tutte – si distrae, non conosce la realtà delle cose, anzi non vuole conoscerla. Quindi, proprio citando la postfazione scritta al volumetto (“che – ha notato Onofrio – consta di un centinaio di pagine, ma racchiude la summa di una pila di saggi sul tema dello sfruttamento e della Costituzione della repubblica tradita”) si dava lettura di un brano significativo: «La più potente denuncia mossa contro il sistema da “Il segreto di Lorenzo” è la collusione occulta dei poteri: sindacati, politica, magistratura, forze dell’ordine e padronato tendono infatti a “coprire gli assassini, a salvarli, a parare il culo a tutti perché questa è la nostra economia”. Nessuno osa infrangere il muro di omertà, per paura di ritorsioni. Ma chi tace è complice, ed è in questo orrore del silenzio che prospera l’economia di sfruttamento del cosiddetto “sommerso”, giacché la banalità del male incista dentro l’“ordinario giorno lavorativo”: è proprio la cosiddetta normalità a smussare i contorni dei fatti più abominevoli, imponendoli come abituali e depotenziandone l’assurda gravità». Lorenzo Bellanova, il protagonista del libro, “sa” e non ne può più di tenersi tutto dentro: decide così di denunciare quanto realmente accaduto ad Antonio Sanabria, morto folgorato perché non indossava le scarpe antinfortunistiche. Quindi, confermando con forza che le modalità espressive utilizzate da Delio Fantasia sono oltremodo efficaci, che sono in grado di risvegliare la voglia di contare da parte di ogni essere umano, a cominciare dagli operai, Onofrio ha sollevato domande: “sui confini delle libertà democratiche, sulla sistematica dissipazione dei talenti e delle energie, sull’impiego dispotico del tempo e la conseguente alienazione (come predetto da Marx), sullo sfruttamento sottopagato e illegale, sulle pratiche diffusissime di lavoro nero, sulle carenze di apparati di salvaguardia psicofisica del lavoratore, e insomma: sulla lotta di classe che non è affatto finita, anzi! La coesistenza pacifica tra le classi è un falso mito: una vernice ipocrita utilizzata per nascondere le diffuse ingiustizie”. Dopo questo avvio, Delio Fantasia ha potuto proprio ricordare non solo le iniquità subite (licenziamento di Stellantis) proprio perché “voce denunciante” con altri/e compagni/e di lavoro, ma anche gli esempi concreti degli accadimenti – nella provincia di Latina – che lui ha preso come paradigma per raccontare la storia nel romanzo. “Il falso incidente denunciato di un uomo investito e soccorso. Con testimoni falsi. Con rapporti della polizia giudiziaria falsi. Con istruzione del “caso” mascherato da incidente e – fortunatamente, grazie alla coscienziosa attività professionale di una dottoressa di medicina legale – smascherato. Ma – denuncia Fantasia – che provvedimenti hanno subito i vari attori? Non ce n’è notizia”. Così come l’altro “caso” reale di un uomo “trovato abbandonato sul ciglio della strada”, e lì a fingere che purtroppo qualche pirata della strada anonimo, ecc…. E invece, sempre grazie alla perspicacia di parenti e medicina legale, da un semplice dettaglio (“ma le scarpe di mio marito non erano quelle, né di quel colore!”), emerge la verità: che quel poveruomo è morto folgorato da una scarica elettrica e le scarpe semicarbonizzate dovevano essere sostituite perché non compatibili con un “incidente”. Anche in questo caso – chiede sempre Fantasia – chi ha pagato? Per questo, conclude l’autore del libro, scrittore ma anche appassionato attivista sindacale e politico, c’è necessità che molte coscienze tornino ad unirsi, tornino ad essere quella forza che oggi sta subendo un feroce attacco operaio e popolare. Come? La strada è quella nota: occorre un forte Partito Comunista che stia dalla parte dei lavoratori, oggi come lo è stato ieri.” Mimmo Pascarella del Dipartimento Lavoro del PCI, andando per flash si è rivolto alla platea: “certamente questo lavoro di Delio Fantasia, se mi permette, io credo debba essere utilizzato, oltre che come testo di romanzo da leggere, anche e soprattutto come strumento per raccogliere riflessioni. Per agitare coscienze. Per mettere davanti a noi le priorità che ci attendono. Sì, è vero, manca una legge sull’omicidio sul lavoro. Ma anche senza quella già ci sarebbero leggi da far valere e che invece vengono tradite. Disattese dai padroni, dai controllori e dagli oppositori della finta sinistra. Ricordiamo che la prima legge tradita è la Costituzione repubblicana: art 1, “la repubblica è fondata sul lavoro”. Fondata sul lavoro? Il nostro compito prioritario, ha ragione Onofrio e ha ragione Fantasia, è unire le forze. È dai lavoratori, dal mondo del lavoro, che deve emergere un potente riscatto, una richiesta di protagonismo politico dei lavoratori. Senza politicismo: occorre una unità dei lavoratori che generi rappresentanza. Altrimenti come pensiamo che non possa che peggiorare la disaffezione al voto, la disaffezione alla politica, eccetera? Dobbiamo essere consapevoli che abbiamo la possibilità di dialogare con 22 milioni di cittadini e lavoratori per illustrare loro che c’è ancora spazio per la politica, per la passione, per l’impegno nella lotta contro i padroni.” Bruno Barbona ha infine salutato i convenuti riprendendo proprio questo concetto, aleggiato e sostenuto dai vari interventi: “occorre risvegliare una coscienza di classe, di ognuno e dei lavoratori in prima istanza. Occorre che questo diventi faro per il nostro agire politico.” Nella platea è stata notata la presenza di molti comunisti, tra cui l’ex segretario Oreste della Posta e il segretario della Federazione PCI di Frosinone, Ugo Moro. Il pubblico, attento e partecipe, ha risposto positivamente all’appello di Maurizio Aversa che in apertura aveva ricordato come questa presentazione nascesse da una collaborazione scaturita durante un confronto pubblico a Bibliopop, dove a Delio Fantasia fu proposto di stampare il testo da lui scritto. Tenendo conto che le attività di ACAB EDIZIONI non sono a fine di lucro: di qui l’offerta al pubblico del prodotto editoriale a basso costo, e con l’impegno, sempre trasparentemente dimostrato come in altre analoghe attività già svolte, che ove ci fosse un maggior ricavo rispetto alle spese sostenute, queste somme sarebbero (e saranno) destinate a sostegno di cause sociali. Del resto, è nelle caratteristiche di Bibliopop svariare dalla diffusione culturale all’azione di funzionamento della biblioteca popolare, dai dibattiti – sociali, culturali, politici – alle mostre, ecc. Attività che recentemente hanno visto Bibliopop organizzare eventi per bambini e sostegno alla causa palestinese. 

Il 4 gennaio a Cassino Delio Fantasia presenta “Il segreto di Lorenzo”

 

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