IL JAZZ DI BOLLANI CHIUDE IL SIPARIO SU SPOLETO
Stefano Bollani sarà il primo musicista nella categoria Big a ricevere il Premio Monini “Una Finestra sui Due Mondi”
SPOLETO (PG), 11 luglio 2019 – Rullo di tamburi. O meglio, geniale improvvisazione jazz. Cresce l’attesa per il gran finale del Festival dei Due Mondi targato Monini, che si chiuderà all’insegna della grande musica: sabato 13 luglio, alle ore 12, Stefano Bollani, artista considerato una delle più grandi star della musica jazz internazionale, riceverà a Casa Menotti il Premio Monini “Una Finestra sui Due Mondi”, prestigioso riconoscimento che l’azienda spoletina assegna dal 2010 ad una star e ad un giovane talento che con la loro opera contribuiscono a diffondere la cultura tra la gente. In pieno spirito Menottiano.
E, proprio come il fondatore del Festival Gian Carlo Menotti, che era solito affacciarsi alla finestra del suo Palazzo quattrocentesco per salutare il “suo” pubblico, così Stefano Bollani sarà immortalato al celebre davanzale dopo aver ricevuto il Premio, entrando così – primo musicista tra i “Big” – nella “Hall of Fame” di Casa Menotti, accanto a personalità come John Malkovich, Michail Baryšnikov, Willem Dafoe, Tim Robbins, Juliette Gréco.
Geniale improvvisatore, musicista, compositore, scrittore, divulgatore, uomo dei “due mondi”, con la sua anima musicale divisa tra l’Europa e il Sud America, Bollani è uno dei maggiori artisti italiani riconosciuti e acclamati a livello internazionale, anche grazie alla sua capacità di raggiungere il vasto pubblico, traducendo la ricchezza delle note in un linguaggio comprensibile e portandolo a tutti anche in trasmissioni televisive di successo.
“E’ un grandissimo artista, dallo straordinario palmares, ma speriamo che apprezzi l’originalità del nostro Premio, il primo che gli consente di entrare in una galleria di ritratti di grandi della musica e dell’arte dedicata a un genio della musica come lui” hanno dichiarato Maria Flora e Zefferino Monini, che consegneranno il riconoscimento a Bollani. “Chissà se saprà resistere al richiamo dello Steinway del Maestro qui custodito”.
Per il pubblico della kermesse spoletina il “saluto dalla finestra” segnerà l’intermezzo tra lo spettacolo “On Tour”, che si svolgerà il 12 e il 13 luglio al Teatro Romano e che vedrà il pianoforte di Stefano Bollani impegnato in un dialogo musicale con il bandolim di Hamilton de Holanda.
Il Festival dei Due Mondi targato Monini
Stefano Bollani e la sua musica chiudono il sipario sul Festival dei Due Mondi 2019 targato Monini. Un’edizione particolarmente sontuosa, anche grazie al decimo compleanno del Premio “Una Finestra sui Due Mondi”, il prestigioso riconoscimento che fin dal 2010 viene assegnato ad una grande personalità del Festival e ad una giovane promessa pronta a spiccare il volo.
La ricorrenza è stata celebrata con una mostra fotografica, “Ritratti alla Finestra”, aperta gratuitamente al pubblico per tutta l’estate (28 giugno – 29 settembre) presso Casa Menotti. Le sale del Palazzo quattrocentesco, che negli anni hanno ospitato il gotha della cultura del’ ‘900, sono animate da 23 scatti – 18 moderni e 5 d’epoca – di grandi personaggi ritratti appunto alla finestra di Casa Menotti, in omaggio al gesto iconico del Maestro che era solito salutare il pubblico del Festival.
E proprio da quella cornice si è affacciato il 29 giugno il talentuoso danzatore dell’École-Atelier Rudra Béjart, Pierre Antoine Bardot, il Valentino del balletto “My French Valentino”, insignito della statuetta “junior” Monini.
Nell’attesa di chiudere il sipario in bellezza con il grande jazzista Stefano Bollani, si brinda con gli “Aperitivi in Terrazza” a Casa Menotti, rito recuperato da Maria Flora Monini per deliziare gli ospiti della kermesse con i sapori più veri e genuini dell’Umbria – a cominciare dall’extra vergine di casa, all’insegna della convivialità e del piacere del palato.
Stefano Bollani bio
Inizia a studiare pianoforte a 6 anni ed esordisce professionalmente a 15. Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 – e una breve esperienza come turnista nel mondo del pop con Raf e Jovanotti fra gli altri – si afferma nel jazz, suonando su palchi comea Town Hall di New York, la Scala di Milano e Umbria Jazz. Fondamentale è la collaborazione, iniziata nel 1996 e mai interrotta, con Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide 13 dischi. I più recenti: Tati (2005), The Third Man (2007) e New York Days (2008). Nel corso della carriera collabora con musicisti come Pat Metheny, Gato Barbieri, Richard Galliano, Sol Gabetta, Phil Woods, Lee Konitz, Bill Frisell, Chico Buarque, Caetano Veloso e Chick Corea, con cui realizza il disco live Orvieto (2011).
Nel 1998, alla guida del gruppo L’Orchestra del Titanic, omaggia la musica italiana degli anni ’30 e ’40 con Abbassa la tua radio, disco-spettacolo a cui collaborano Peppe Servillo, Irene Grandi, Marco Parente, Barbara Casini, Roberto Gatto. Particolarmente fuori dai canoni risultano poi lavori come La gnosi delle fanfole, insieme al cantautore Massimo Altomare su testi di Fosco Maraini (1998), Cantata dei Pastori Immobili, Oratorio musicale per quattro voci, realizzato su testi di David Riondino (2004) e il disco di canzoni scandinave Gleda (2005). Come produttore artistico e arrangiatore lavora inoltre al disco di Bodo Rondelli Disperati intellettuali ubriaconi (2002), vincendo il premio Ciampi.
Tra il 2002 il 2006 incide quatto dischi per l’etichetta francese Label Bleu: Les Fleures Bleues, Smat Smat, Concertone e I Visionari. Il 2006 è anche l’anno di Piano Solo (disco dell’anno per «Musica Jazz»). Nel 2007 esce BollaniCarioca, disco realizzato insieme a grandissimi artisti brasiliani: a dicembre è il secondo musicista, dopo Antonio Carlos Jobim, a suonare un piano a coda in una favela di Rio de Janeiro. Sempre nel 2007 vince lo European Jazz Preis e viene inserito dalla rivista americana «Allaboutjazz» nell’elenco dei cinque migliori musicisti dell’anno insieme a Dave Brubeck, Ornette Coleman, Charles Mingus e Sonny Rollins. Tra le produzioni più recenti: Big Band (2013); Joy In Spite of Everything (2014); Sheik Yer Zappa (2014), live dedicato a Frank Zappa; Arrivano gli alieni (2015), in cui si cimenta per la prima volta come cantautore; Napoli Trip (2016), con Daniele Sepe, Manu Katché e Jan Bang fra gli altri. Presta inoltre il suo piano ad artisti del pop-rock italiano tra cui Irene Grandi, con cui firma l’album Irene Grandi e Stefano Bollani (2012).
In ambito classico si esibisce come solista con orchestre sinfoniche (Gewandhaus di Lipsia, Concertgebouw di Amsterdam, Orchestre de Paris, Filarmonica della Scala di Milano, Santa Cecilia di Roma, Toronto Symphony Orchestra) al fianco di direttori come Zubin Mehta, Kristjan Järvi, Daniel Harding, Antonio Pappano e soprattutto Riccardo Chailly, con cui incide Rhapsody in Blue e Concerto in Fa di Gershwin in un cd (2010) che vince il Disco di Platino con più di 70.000 copie vendute. Seguono il Concerto in Sol di Maurice Ravel (2012) e nel 2013 un DVD live registrato alla Scala di Milano con il Concerto in Fa.
La sua voglia di sperimentazione sconfina nel mondo dell’editoria. Nel 2006, per Baldini Castoldi Dalai, pubblica il romanzo La sindrome di Brontolo, cui seguono Parliamo di musica (2013) e Il monello, il guru, l’alchimista e altre storie di musicisti (2015), entrambi editi da Mondadori. Come personaggio, con il nome di Paperefano Bolletta, compare sul settimanale Topolino, di cui è anche nominato Ambasciatore.
Per la radio è ideatore e conduttore, con David Riondino e Mirko Guerrini, della trasmissione Dottor Djembè (Radio Rai 3, 2006-2012), da cui nascono anche il libro Lo Zibaldone del Dottor Djembè (2008) e lo speciale tv Buonasera Dottor Djembè (Rai 3, 2010). Dal 2009 sue sono le sigle del palinsesto di Radio Rai 3.
A teatro collabora, tra gli altri, con Claudio Bisio, Maurizio Crozza, Giuseppe Battiston, Marco Baliani, la Banda Osiris, e scrive le musiche per tre spettacoli di Lella Costa (Alice, una meraviglia di paese, Amleto e Ragazze) e per l’Antigone di Cristina Pezzoli. Membro onorario del Collegio Italiano di Patafisica, è co-autore e attore nello spettacolo La Regina Dada, realizzato insieme a Valentina Cenni nel 2016.
In televisione è ospite fisso di Renzo Arbore nel programma Meno siamo meglio stiamo (Rai 1, 2005) e ideatore, autore e conduttore delle due edizioni di Sostiene Bollani (Rai 3, 2011 e 2013), con cui porta la musica jazz sul piccolo schermo. Il suo progetto più recente è L’importante è avere un piano (Rai 1, 2016): sette appuntamenti in seconda serata su Rai1 con ospiti, improvvisazioni e musica dal vivo.
Ufficio stampa Monini
Lead Communication Anita Lissona anita.lissona@leadcom.it –www.leadcom
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