Il Jazz corre sulla tela di Germana Galdi
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Il Jazz corre sulla tela di Germana Galdi
“Metphorical portrait – Billie Holiday 2017, dipinto su cartoncino 12 x 23
Germana Galdi porterà in Mostra tra il 15 ed il 22 Aprile 2023, DRAWING IN – THE KEY OF JAZZ (a cura di Paola Valori), nella Galleria MICRO ARTI VISIVE, in Viale Mazzini 1 a Roma, con Vernissage previsto per sabato 15 aprile alle ore 18:00.
Ami definirti un’autodidatta, ma nel tuo DNA collezioni nonni e genitori impegnati in varie forme d’arte, pensi che questo non sia già possedere una struttura artistica innata?
Si… il DNA è una realtà, pur essendo autodidatta.
Sei figlia e nipote d’arte, quali forme artistiche ti hanno trasmesso i tuoi familiari?
In linea generale, il gusto, l’eleganza, il senso del bello, avere l’intuito per alcune forme, a cogliere il giusto momento, saper riconoscere…
Quando nasce la passione per la musica Jazz?
Recentemente sono stata ospite a Radio Vaticana e ho narrato il mio legame con la musica dai miei 16 anni, presentando le mie opere.
“Free emotions n. 1” 2019, acrilico su tela 120 x 80 (Lorenzo Vanni – proprietario)
Come ti è venuta l’idea di portare il Jazz nelle tue opere?
L’ho desiderato per molto tempo, volevo concentrarmi su un tema intenso e personale. Ci sono emozioni così private e forti che meritano attenzione, meritano intimità e puoi solo condividere con chi comprende e vibra in modo simile. Tuttavia rimane sempre qualcosa di personale e non importa se lo suoni, se e quanto sai riconoscere il titolo di un brano o meno, qui non si tratta di questo, si tratta di emozioni, di sentire, che non c’entra necessariamente con il sapere. Si tratta di opere che spaziano dagli astratti in acrilico, agli acquerelli, due di questi ultimi rendono omaggio al famoso “Alexanderplatz Jazz Club” creato nel 2021, relativo al mio filone “Riflessi e trasparenze”, così come il successivo “Jazz life on an armchair” prodotto nel 2022.
“Jazz n.6” 2022, acrilico su tela 50 x 60
La collezione nasce nel 2018 è composta da dieci opere astratte su tela 50 x 60 numerate dal “Jazz n. 1” in poi. In sequenza si associano a brani come: “I kind of blue” di Davis, “Black market” dei Weather Report, “Take five” di Dave Brubeck, “Giant steps” di Coltrane, “Moanin” di Art Blakey, “Kiss and run” di Sonny Rollins, “It don’t mean a thing” di Ellington, “A night in Tunisia” di Gillespie, “Spain” di Chick Corea e infine “Cantaloupe island” di Herbie Hancock.
“Trama di vita sonora n. 1 – trumpet” 2019, acrilico su tela 120 x 80
(in ricordo del trombettista Aldo Bassi con il quale ho lavorato)
Prima della musica veniva la Luce e non parlo della luce con la quale giochi sulla tela, ma forse la luce dei pensieri, oppure?
Oppure il portare alla luce. Un tema profondo che comporta un grande impegno verso sé stessi e “Riflessi e trasparenze” nato nel 1996 porta l’attenzione al lavoro interiore. Un magico gioco di sintonia e seduzione tra luci più o meno intense e gli oggetti. Associando il vetro e il metallo alle figure femminili. Infatti, mentre il vetro viene sfiorato o penetrato a seconda dell’intensità della luce metaforicamente maschile, il metallo ne rimane esaltato acquistando fascino e bellezza.
“I’m” 2019 acquerello su carta 26 x 36
Una delle tue idee più illuminanti è quella, di coniugare due mondi espressivi, parole e disegno artistico, attraverso una forma innovativa definita “MyLightArt”, in che cosa consiste?
Consiste in frasi ben studiate con un disegno stilizzato che le accompagna, un’illustrazione che tratta temi su cui riflettere. Le “MyLightArt” nate come arte leggera/luminosa nel 2109, dopo un Master in Art Counseling, rappresentano una me stilizzata e illuminata perché consapevole, che ironizza anche su sé stessa pur trattando spesso argomenti profondi che desiderano portare all’azione e al superamento dei propri limiti.
“Studio for portrait” 2019, acquarello su carta 21 x 29,7
Insomma c’entrano anche i tuoi percorsi spirituali, psicoterapeutici, di evoluzione della coscienza?
Assolutamente. Soprattutto basandosi sulla propria centratura, sull’intuizione, empatia e sensibilità.
Chi fa arte a mio parere ha la responsabilità di dare più possibile, il buon esempio, donando emozioni sane, costruttive, che spingano ad un’evoluzione.
Una delle tue mostre si intitola “Trame di vita”, qual è il tema portante?
Si tratta di una narrazione dove rappresento le storie delle persone.
Non solo dipinti, ma anche fotografie, creazioni di tua ideazione in cui sei tu stessa modella, ce ne parli?
Come ex ginnasta sono in grado di ideare delle posizioni del corpo che diventano soggetti per delle fotografie, uso il mio corpo per modellare le mie stesse idee.
“My legs music… ” 2019 Model, Photo Art Director, Photo Stylist: Germana Galdi
Photographer: Pino Alberto Sturniolo
Stai lavorando su qualche nuova idea?
Sto realizzando una produzione di oggetti con il mio marchio, un originale regalo di mio padre orafo, una G stilizzata a forma di cuore che rappresentava le nostre iniziali e di mio nonno orafo. Creo t-shirt, shopper e dal 2020 realizzo anche blocchetti che ho ideato per prendere appunti di viaggio o di viaggio interiore o per scrivere sogni ed emozioni, affinché siano testimoni del nostro percorso.
Germana Galdi in social
Facebook: https://www.facebook.com/riflessie.trasparenze
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Instagram: https://www.instagram.com/germana_galdi_artist/ https://www.instagram.com/tramedivita_germanagaldiart/
Canale Youtube: Germana Galdi
INFO:
DRAWING IN THE KEY OF JAZZ
Dal 15 al 22 aprile 2023
Orario 15,30/19.30 dal lunedì al sabato, domenica chiuso
Interverranno al vernissage il chitarrista Nicola Mingo e al finissage il pianista Theo Allegretti
INGRESSO LIBERO
MICRO ARTI VISIVE
Viale Mazzini, 1 Roma
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