Il giornalista Lirio Abbate incontra i ragazzi di Velletri
Il giornalista Lirio Abbate incontra i ragazzi di Velletri: “Decidiamo di stare dalla parte della giustizia”
Mattinata stimolante e altamente formativa quella che si è svolta al Liceo Scientifico “Ascanio Landi” di Velletri: ospite il giornalista Lirio Abbate, che ha pubblicato per Rizzoli il libro La lista. Il ricatto alla Repubblica di Massimo Carminati. Nonostante le tematiche difficili, di profonda attualità e ricche di insidie, l’autore ha saputo carpire l’attenzione degli oltre duecento studenti (tutti del Liceo “Landi” e alcuni del “Mancinelli”) spiegando con un linguaggio fortemente espressivo e allo stesso tempo diretto le dinamiche vigenti nella criminalità organizzata e oggetto delle sue indagini ed inchieste. L’evento, organizzato dalla Mondadori Bookstore Velletri-Lariano e coordinato dal giornalista Rai Ezio Tamilia, è stato introdotto dai saluti del dirigente scolastico, professoressa Simonetta De Simoni, che ha ringraziato Abbate per la sua presenza, e dalla professoressa Mariella Terra, la quale ha sottolineato l’importante occasione di ascoltare un giornalista di assoluto valore. Abbate si è rivolto ai ragazzi senza mezzi termini, spiegando chi sia Carminati e quanto le sue attività illecite lo abbiano reso potente, in grado di ricattare istituzioni e manovrare traffici illeciti. “Non si può stare un po’ di qua e un po’ di là – ha detto il giornalista e scrittore, editorialista de L’Espresso, in merito agli episodi di delinquenza che caratterizzano in diversa misura ogni città – bisogna decidere da che parte stare. Carminati è una persona che ha fatto del male a tanti, è stato sempre coinvolto in affari poco chiari e criminosi, e la cosa più importante, anche per un giornalista, è quella di denunciare e dare elementi consentendo la formazione di un’opinione scevra da condizionamenti”. Proprio l’analisi sul mestiere del giornalista è stata particolarmente lucida: secondo Abbate oggi l’informazione ha il diritto di dare notizie con un’ottica critica e approfondita, ma anche il dovere di non far cadere nel dimenticatoio determinate vicende. Il ruolo di chi scrive è molto delicato, anche perché con le minacce e le querele sempre più giornalisti, spaventati, rinunciano ad affrontare questioni che invece sarebbero necessarie a far luce sul malaffare e sul marcio che caratterizza alcuni settori della società civile. Il libro di Abbate, La lista, potrebbe sembrare un romanzo giallo anche se purtroppo è un’accurata disamina di fatti realmente accaduti: il furto nel caveau della banca del Tribunale di Roma, nel 1999, ha consentito a Massimo Carminati di entrare in possesso di carte che valgono molto più dei migliaia di euro che pure avrebbe potuto rubare. Magistrati, politici, uomini in vista sono diventati così ricattabili ed “er cecato”, così come è definito Carminati stesso in virtù dell’incidente che gli ha fatto perdere un occhio, ha lavorato per anni delegando e ordinando azioni illegali forte delle sue carte. Paradossalmente la sua figura, anziché diventare un esempio negativo, si è trasformata in alcuni ambienti politicizzati come un modello da seguire per aver sfidato, sprezzante, le forze dell’ordine. Il caos esploso con “Mafia Capitale” è una punta di un iceberg ben radicato, profondo e difficile da abbattere: proprio ai giovani, dunque, Lirio Abbate ha fatto un appello preciso: “La coscienza critica è fondamentale, se tutti cominciamo a stare da una determinata parte ed isolare queste persone qualcosa può muoversi. Non sarà semplice, perché il malaffare non si sconfigge dall’oggi al domani, ma i giornalisti e i cittadini devono mirare sempre verso la giustizia”. In chiusura diverse le domande che gli studenti hanno posto al giornalista, tutt’ora sotto scorta e costretto ad una vita piena di rinunce e paure, nonostante sia colpevole soltanto di aver detto la verità. Sui rapporti tra mafia e politica, sui dati preoccupanti che vedono sempre più giornalisti minacciati ed editori costretti a sostenere cause strumentali, sul mai scontato quesito su “come si vive dopo aver subito attentati” si è soffermato il dibattito, prima del firma-copie finale. Un evento importantissimo quello svolto in collaborazione tra la Scuola e la Libreria Mondadori, sia dal punto di vista sociale che culturale: è davvero vitale che i giovani si approccino a questi temi e l’eloquio non cattedratico e anzi adatto alla platea giovanile mostrato da Abbate semina nei ragazzi stessi il germe della curiosità e dell’interesse verso tematiche della realtà di oggi che è davvero complessa.
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