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IL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE DEL COMUNE DI ALBANO LAZIALE: UN ATTO DOVUTO DA METTERE NEL CASSETTO

E’ ormai il settimo anno che il consiglio comunale del Comune di Albano Laziale approva il Documento Unico di Programmazione (il DUP 2025-2027).

Il DUP è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative. Esso costituisce il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione.

Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica e la Sezione Operativa. La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione.

Il DUP di quest’anno è un documento monco: presenta la Sezione Strategica, ma non quella Operativa. In altri termini dice cosa l’amministrazione comunale intende fare, ma non come farlo. Secondo il testo, la strategia è esplicitata nel programma di mandato del sindaco varato quattro anni fa, senza cambiare una virgola, senza alcun aggiornamento, come se il mondo non sia in continua e profonda trasformazione tale da richiedere continui adattamenti della strategia. Come se eventi come la pandemia, il PNRR, i problemi ambientali, le guerre in corso, non abbiano alcuna attinenza con quello che succede ad Albano Laziale.

In termini di confezione del documento, il DUP di quest’anno consta di 54 pagine ben scritte, mentre quello precedente era un voluminoso e illeggibile coacervo di parole, tabelle, schemi di 353 pagine. Il fascicolo contiene un’utile serie di dati statistici che forniscono un’analisi del contesto socio-economico della città – a dimostrazione del fatto che è necessario che il Comune predisponga e diffonda le pubblicazioni statistiche, a partire dall’annuario, come è stato fatto dal 1997 al 2009. Il precedente consiglio comunale le ha soppresse con unanime decisione (votando contro la proposta di una consigliera) e quello attuale ha continuato su questa linea.

In sostanza nel DUP manca la vera programmazione della città nel contesto regionale, nazionale, europeo, come sono completamente assenti proposte concrete e specifiche su come si affronterà la grave situazione finanziaria che costringe l’amministrazione a tagliare alcuni servizi e come si stanno gestendo i fondi del PNRR. Il documento peraltro non fornisce elementi per la verifica dell’azione amministrativa da parte dei cittadini – il concetto di accountability, e cioè la rendicontabilità nei confronti dei cittadini di ciò che l’amministrazione fa, è totalmente assente.

Il DUP è stato approvato dal consiglio comunale del 30 settembre 2024 senza essere minimamente sottoposto a una decente discussione – si trattava del futuro della città nei prossimi tre anni che avrebbe meritato un dibattito lungo e approfondito. Ancora una volta un importante atto programmatico decisamente inadeguato per una collettività democratica degna di questo attributo è stato mestamente approvato da un consiglio comunale alla presenza, in una fase, di due cittadini e, in un’altra fase, di zero cittadini.

In sette anni non è stato fatto alcun passo avanti: il DUP non interessa. La programmazione non fa parte del bagaglio politico e culturale di chi governa Albano Laziale.

E gli arbanesi di fatto non hanno nulla da eccepire che il DUP, dopo sette anni, rimanga un atto dovuto da mettere il giorno dopo a prendere la polvere in un cassetto – povera democrazia.