Il dilemma – Fase 3
Stupisce sempre di più il comportamento dei nostri politici nell’attuazione pratica dei risultati elettorali. Tutti hanno vinto e nessuno ha vinto considerato che non si riesce a fare un governo in grado di soddisfare almeno in parte, le aspettative del popolo italiano.
Il Presidente Napolitano ha dato l’incarico al signor Bersani, rappresentante di un terzo degli italiani, il quale non riesce a proporre un governo di maggioranza e neanche ha il coraggio di rinunciare all’incarico e il nostro Presidente non gli revoca il mandato per affidarlo ad altri come da prassi; non sa cosa fare, siamo quindi al “Dilemma Fase 3”. Però alla fine una soluzione forse c’è stata: “la congelazione dell’incarico”; grande risultato di alchimia politica, credo unico in Italia e nel mondo.
Caro Presidente, capisco che lei è alla fine del settennato e non vede l’ora di andare, ma questo non si può fare, non è legittimo perché può sfociare in situazioni critiche e forse incontrollabili. Pensiamo un attimo a parti invertite, ossia anziché al PD fosse stato dato l’incarico al PDL; sarebbe successo il finimondo, tutti in piazza, grandi manifestazioni di parte, devastazioni, incendi, trasmissioni TV da sballo, giornali listati a lutto eccetera, sarebbe stata una rivoluzione. Non è avvenuto niente perché il popolo PDL è democratico, sono moderati veri egregio signor Professor Mario Monti. Nel frattempo però il signor Bersani scopre che dopo 30/40 anni di politica attiva ci vuole, e insiste, per un “governo di cambiamento” che sembra soltanto lui sa fare e vuole farlo da solo, senza maggioranza perché i voti di un altro terzo di italiani (gli impresentabili del PDL) gli fanno schifo. Attenzione, però dice: «quando e se sarò al governo “anomalo” (non governo) e proporrò problemi voi dovete votarli» Mah! Gli impresentabili non fanno più schifo. E ancora “cambiare si può” ma certo che si può, facendo anche un Presidente della Repubblica di sua parte così il PD ha occupato tutte le più alte cariche istituzionali dello Stato e siamo a posto. Abbiamo così giocato ad “asso piglia tutto”.
Riflettendo su come vogliono attuare la democrazia certi signori o meglio certi partiti oserei coniare un nuovo termine della lingua italiana ossia “democrazia totalitaria” perché chi vuole comandare da solo e dice voi mi ubbidite, o uscite a prendere un caffè, o vi assentate un attimo mentre io cambio qualcosa poi ritornate a cose fatte mi sembra proprio un modo nuovo di fare politica e quindi “cambiare si può” a modo suo ovvero a modo loro. Staremo a vedere cosa e fin dove vorranno arrivare gli amici della parrocchietta. La conclusione è una sola: tutti vogliono il bene del nostro Paese, ma soltanto a parole.
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