Il Decreto Disabilità 2024: “cambiamo lo sguardo sulla disabilità”
Il 15 Maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto legislativo 3 maggio 2024 n. 62, il cosiddetto Decreto Disabilità 2024, in attuazione della Legge n. 227 del 2021, recante la “definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato”. Il decreto è entrato ufficialmente in vigore il 30 Giugno 2024.
Il Decreto Disabilità 2024: le principali novità
- Ridefinizione del concetto di disabilità: introduzione di una nuova definizione di disabilità ispirata ai principi di autodeterminazione e non discriminazione della Convenzione ONU.
- Nuovo approccio terminologico: eliminazione del termine “handicap” e sua sostituzione con l’espressione “condizione di disabilità”, riflettendo un’evoluzione del linguaggio e ponendo l’accento sull’uguaglianza e sull’inclusione.
- Processo di valutazione: previsione di un nuovo processo di valutazione dell’invalidità in due fasi: valutazione di base gestita dall’INPS e valutazione multidimensionale con professionisti del settore sanitario e sociale.
- Adozione di classificazioni internazionali: adozione della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF), oltre alla Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD) per garantire uniformità nella valutazione della disabilità.
- INPS come soggetto unico accertatore: dal 1° gennaio 2026, l’INPS sarà responsabile della procedura valutativa di base per il riconoscimento della condizione di disabilità, assicurando coerenza e uniformità a livello nazionale.
- Certificato polifunzionale: introduzione di un certificato unico che attesta la condizione di disabilità, facilitando l’accesso alle prestazioni e ai servizi disponibili.
L’impatto delle nuove disposizioni nel mondo del lavoro secondo Inclusyon
“L’introduzione del Decreto Disabilità 2024 ha tra i suoi obiettivi quello di stabilire standard più inclusivi e rispettosi.” – afferma Andrea Torresan, Executive Director di Inclusyon. “La nuova definizione di disabilità, ispirata ai principi della Convenzione ONU, riconosce pienamente l’autodeterminazione delle persone, promuovendo un approccio non discriminatorio e più centrato sulla persona. Questo cambiamento terminologico da “handicap” a “condizione di disabilità” riflette un progresso notevole nel linguaggio, che influisce direttamente sulla percezione sociale della disabilità.”
Andrea Torresan afferma che l’introduzione di un processo valutativo in due fasi rappresenta un miglioramento critico, sottolineando che “questo nuovo approccio permette una valutazione più approfondita e personalizzata, prendendo in considerazione sia gli aspetti sanitari che sociali delle condizioni di disabilità. L’adozione di standard internazionali come l’ICF e l’ICD garantisce un approccio uniforme e coerente alla valutazione, il che è fondamentale per l’equità.”
Sul mondo del lavoro, Torresan afferma: “Le novità introdotte offrono anche strumenti di supporto al nostro lavoro quotidiano come head hunter specializzati nelle categorie protette. La standardizzazione del processo di valutazione e il nuovo certificato possono portare all’identificazione e comprensione più rapida delle specifiche esigenze e delle capacità dei candidati, facilitando così la loro corretta collocazione professionale. Questi strumenti possono migliorare la nostra capacità di supportare sia i candidati che le aziende, garantendo un matching più preciso e soddisfacente per entrambe le parti. Le novità introdotte dalle nuove norme ci consentiranno di operare con maggiore efficienza e di concentrarci su ciò che è più importante: il potenziamento delle persone e il loro successo professionale.”
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento