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“Il DDL Cirinnà sulle unioni civili va approvato così com’è compresa la stepchild adoption. E’ frutto di mediazione complessa”

Gennaio 15
20:54 2016

“Ho promosso, insieme ad altri colleghi, un appello affinché il ddl Cirinnà sulle unioni civili, in discussione al Senato, venga approvato nella sua forma attuale, senza modifiche a norme che sono frutto di un lungo lavoro di mediazione, perché penso che la proposta di alcuni parlamentari di stralciare la norma sulla stepchild adoption sia sbagliata nel merito e nel metodo.

Nel merito, perché la norma sulla stepchild adoption non fa altro che estendere ai bambini che vivono in famiglie omogenitoriali gli stessi diritti che hanno i bambini che vivono in famiglie eterosessuali. Si rimuove, cioè, un ostacolo all’uguaglianza, cosa che invece l’introduzione del c.d. affido rafforzato (istituto giuridico finora sconosciuto) non farebbe, aumentando al contrario confusione e incertezza.  La stepchild adoption non prevede l’adozione di bambini nati al di fuori della coppia da parte di persone omosessuali, prevede soltanto che il figlio naturale di una persona che vivrà stabilmente (e regolarmente, con le unioni civili) con una persona dello stesso sesso possa essere adottato anche dall’altro membro della coppia, così da poter avere due genitori entrambi con diritti e doveri di cura. Si tratta di porre fine a una crudele discriminazione ai danni del minore, che in caso di morte del genitore biologico rischierebbe di vedere sradicato il rapporto con l’altro genitore. La possibilità dovrà comunque sempre essere vagliata da un giudice.

La stepchild, peraltro, non produce nessun effetto sulla questione della maternità surrogata, che continuerà ad essere vietata in Italia ma ammessa in molti paesi esteri  e utilizzata, per la stragrande maggioranza dei casi, da coppie eterosessuali.

Ma la proposta è sbagliata anche nel metodo. Innanzitutto la maggioranza dei parlamentari del Partito Democratico si è chiaramente espressa a favore. Inoltre tutti sappiamo che uno dei partiti alleati di governo (Ncd) non voterà in nessun caso il provvedimento e quindi il ddl Cirinnà potrà essere approvato solo con il voto favorevole di parte dell’opposizione, che ha già dichiarato la propria disponibilità solo a patto che il testo non subisca modifiche che prevedano arretramento di diritti. Per questo, l’estenuante, ulteriore mediazione proposta rischia di mettere seriamente a rischio l’approvazione del provvedimento nel suo complesso. Nessuno nega ovviamente la libertà di coscienza nell’espressione del voto ma non si può pensare che la volontà di alcuni possa annullare quella di molti. Auspico che nessun parlamentare del Pd rinunci a far compiere un passo così importante al nostro Paese

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