Il curioso caso di Benjamin Button
… : “Sono nato in circostanze insolite”… Cosi si apre Il curioso caso di Benjamin Button, film vincitore di tre premi Oscar: per la scenografia, per il trucco e per i migliori effetti speciali. Una pellicola decisamente poetica, diretta magistralmente da David Fincher, regista noto per le tematiche a dir poco “forti” affrontate sul grande schermo (Panic room e Zodiac), che qui conferma nuovamente una sua innata passione per le sfide, per gli azzardi stilistici, per un cinema psicologico o quantomeno sui generis, tanto da riuscire a trasporre cinematograficamente e in maniera impeccabile, uno dei più “pazzi” e famosi racconti di F. Scott Fitzgerald. Benjamin è un bambino nato vecchio, che ringiovanisce con il passare degli anni, nonostante però si avvii verso l’inesorabile tramonto di quella che ci viene narrata come una vita ricca di passioni, di amore e di dolore. Diversità, abbandono, crescita, sono tre parole chiave di questo film che mediante un viaggio a ritroso nelle età, ci fa riflettere sul concetto di memoria e ci dimostra conseguentemente come esso rappresenti uno dei più grandi doni dell’uomo. Molti i volti noti riconoscibili, durante le quasi tre ore di visione cinematografica, a partire dal protagonista della storia, interpretato da uno straordinario Brad Pitt che si ritroverà innamorato fino alla morte, dell’unica donna capace al mondo di respingerlo, una eccelsa Cate Blanchette. Una scrittura ovattata dai ricordi, si mescola qui ad una fenomenale fotografia seppiata, che riesce a far sognare e al tempo stesso immedesimare, in questa storia dai toni romanticamente fantastici. Oscar Wilde affermava: “la memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé”… e di sicuro in questo Benjamin Button credeva fortemente…
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