IL CUOCO DEI PRESIDENTI
Presentato il libro “IL CUOCO DEI PRESIDENTI” (Solferino) presso il Tinello Borghese in Monte Compatri alla presenza dell’autore e delle istituzioni (ass.re cultura di Monte Compatri e Vicesindaco città Roma Capitale). “Un marinaio al Quirinale”, entrato a far parte dello staff con il Presidente Cossiga che gli propone di prestare servizio al Quirinale nel 1989, concittadino di Monte Compatri, sardo di origine, ha servito diversi Presidenti della Repubblica. L’autore ha affermato che bisogna saper “vivere con quello che si ha”, portare in cucina la propria terra di origine e annotare l’attività che si svolge ogni giorno compresi gli errori e le ricette. Presentato un resoconto dei servizi resi, come la crociera in America per il Centenario della Statua della Libertà con l’Americo Vespucci e, tra gli aneddoti, l’incontro col la Fallaci che apprezzò il pranzo, e il fatto che uno dei piatti che adorava la Regina d’Inghilterra era il risotto alle erbe aromatiche, ideato in cucina, tra varie tipologie di erbe. Affermato che le prime cucine al Quirinale erano a carbone, i tavoli in legno, e uno dei primi pranzi realizzati fu il pranzo a Gorbaciov. Poi le cucine del Quirinale s’innovarono sotto la Presidenza Scalfaro. Seguiti anche i gusti dei Presidenti, ogni Presidente mangia anche come ognuno mangia a casa (es. minestrone, scatoletta di tonno, etc.) e un altro aneddoto raccontato fu la realizzazione a mano di un telaio per realizzare i maccheroni alla chitarra per la moglie di un Presidente e poi ricordata la cucina effettuata presso la Casa Bianca. Un dato? Il “giovedì gnocchi” entra come tradizione romana al Quirinale, dove è realizzato uno gnocco per ogni Presidente: con salsiccia, al pesto, alla ricotta, alla zucca, alla sorrentina…
Fatto riferimento anche alla propria terra di origine, dove la lingua sarda è per l’appunto una lingua e non un dialetto. Alcuni prodotti sardi sono il vino Cannonau, il pane Carasau, il pecorino, l’agnello, il maialino, etc. e come pietanze le Seadas, gnocchetti sardi, la fregola con brodo di pecora (minestra dei pastori), i ravioli, la pecora nel callaro o alla brace, etc. e poi la tendenza dell’agrodolce come l’agnello con il miele. Tra i dolci, quelli alle mandorle. Affermato che la cucina semplice limita il troppo e valorizza l’ingrediente che lo rende riconoscibile. In generale, spesso il cucinare aliena dai problemi.
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