Il Cucinema di Genzano a Bilbao
Guardare un film mentre si mangia, mangiare mentre si guarda un film oppure…mangiare il film? Né il cibo, né le immagini proiettate fanno da sfondo allo stare insieme…la cena diventa il “film” da consumare dopo che lo si è preparato insieme, il film inteso non solo in termini di proiezioni ma anche in termini di relazioni…finzione e realtà sconfinano: i tanti scambi di parole mentre si collabora a cucinare o a disegnare diventano il sonoro del film e, più che le immagini proiettate alla fine della giornata di lavoro, è la tavola imbandita con gli autori del film ad essere scenario principale. Secondo una concezione olistica, la mente è capace di cogliere i tanti aspetti della realtà contemporaneamente, quindi osservando un acquario potremo dire tutto quello che c’è all’interno dopo un’occhiata, se solo la nostra mente non fosse portata a focalizzarsi su dei particolari. Possiamo dire così che è il nostro modus vivendi “frantumato” (correndo da una parte all’altra, smozzicando un panino, assaggiando un discorso e passando subito ad un altro, etc) che forma anche la nostra mente propensa così a concentrarsi su un aspetto della realtà dimenticando il resto o astraendosi, senza gustare il momento. La nostra percezione della realtà è così frantumata come anche le relazioni. Il cucinema, invece, parte proprio dal presupposto che tutto è importante. Non è il prodotto finale che si deve raggiungere a tutti i costi a farci perdere l’importanza della costruzione di qualcosa insieme. Anzi è proprio la preparazione, l’atto di cucinare qualcosa (film, suono, cibo) ad essere più rilevante…Sottolineare l’importanza della preparazione dà un sapore diverso alla vita: il momento in cui si prepara è momento indispensabile per prendere parte con più gusto alla consumazione.
Il cucinema é un progetto tra arte cucina e vita, che nasce circa nel 2003 al T_nello di Genzano, portato avanti da un gruppo di amici che più propriamente si può definire a geometria variabile. L’idea nasce da un ricettacolo elaborato per salvare alcune ricette tipiche dei Castelli Romani e in particolar modo di Genzano. La passione comune per il cinema e la possibilità di vivere e sperimentare insieme forme diverse di comunicazione ha portato all’esperienza cucinema.
Il cucinema ha avuto luogo già a Genzano, Bruxelles, Listz e quest’anno a Bilbao nell’ambito del Festival Periferiak 2007 che si è svolto dal 24 al 30 giugno. Al cucinema si sono preparati quattro tavoli: in uno è stata estesa a spirale una pellicola di 16 mm che i partecipanti hanno colorato, graffiato, e disegnato con molta pazienza, divertimento e concentrazione, apponendovi anche nella parte sottostante la banda del sonoro. Al secondo tavolo c’erano alimenti per cucinare: i partecipanti lavoravano manualmente ad una ad una le striscioline di pasta per fare gli strozzapreti (da non confondere con i napoletani strangulapriévete): tipo di pastasciutta caratteristica dell’Italia, in particolare della Romagna e che nasce come pasta povera, fatta in casa, che usa ingredienti semplici ma che richiede una discreta manualità per la sua lavorazione. Al terzo tavolo c’era la possibilità di registrare suoni fatti con strumenti creati al momento, e che sono andati a sovrapporsi alla banda sonora dello stesso film. In genere, per creare strumenti, si sono utilizzati materiali riciclati. Anche le voci, il rumore dei pennarelli sulla pellicola, o altri suoni e rumori che nascevano mentre si svolgevano le attività del cucinema sono stati registrati e inseriti nella proiezione del film. Il registrare ciò che accade esplicita l’intento di recuperare il vissuto-vivente… solo così la creazione artistica non risulta morta-non vissuta perché “L’arte è spontanea” come dice W. Kandinsky ne “Lo spirituale nell’arte”. Infine al quarto tavolo i partecipanti hanno realizzato delle diapositive usando colori, colla ed anche pezzettini di cibo tagliati sottili (carote, zucchine, cipolle) di cui, una volta inseriti nel proiettore, si poteva vedere la struttura interna. Le diapositive realizzate con colla e pezzettini di cibo poi si trasformavano…
La trasformazione è un altro aspetto fondante il cucinema. Il cibo e il film si trasformano durante la loro preparazione e poi durante la loro fruizione, molti “prodotti” visuali e gastronomici fatti da altri non sono invece resi digeribili alla sensibilità ed allo stomaco! La trasformazione avviene anche tra le persone. L’identità…ogni cosa che entra in rapporto con un’altra cambia…i confini geografici della mente si ampliano senza bisogno di conquiste: si appartiene a se stessi come si appartiene agli altri, in superficie…l’identità è superficiale e ciò che lega è in realtà un “fatto d’olfatto”.
Solamente alla fine di una giornata di lavoro collettivo con la proiezione del film e la consumazione rituale del pasto i partecipanti hanno potuto vedere l’opera intera.
Questi laboratori sono pensati sempre per il pubblico che partecipa attivamente ed é esso stesso il cucinema, non esiste né età né numero limitato di partecipanti e per tutti il cucinema è un momento di festa! Hanno organizzato e partecipato al cucinema Alex Mendizabal, Marcello Liberato, Stefano DeAngelis, Gabriele Serini, Cristina Mariottini, Marco Ieie, Chris Blazen, Gianmarco Serra, Sofia Garelli, Lorenzo Lustri, Caterina Rosolino.
Cinema/cucina nella stragrande maggior parte dei casi non più tali, perché non soltanto rimpiazzati ma ibridati dagli attuali in quanto immediati Digitale/Precotto. Questi intesi esclusivamente come
prodotto, in cui i più svariati audio-video effetti speciali o i pratici e luccicanti bocconi rendono inimmaginabile godere di proprie chimiche non eroiche immagini o nutrirsi diversamente col riempire un carrello della spesa. Digitale/Precotto i quali annoverano tra le loro schiere promoconsumatori d’ogni sorta: rappresentanti, agenti, piazzisti, speculatori, mercanti, frequentatori, clienti. A costoro sempre al passo coi tempi, ai quali ben si addice un impiego nella
spensierata catena di montaggio, auguro di soddisfare ogni bisogno con astronautiche pillole d’ottusità comode e veloci da ingerire, in modo tale che col tempo guadagnato possano così, andare a farsi fottere. Pellicola-Cibo elementi primi, trasformati e modificati per essere poi fruiti. Ciò attuato da fattori accomunabili quali Luce-Calore in grado di alterarne la struttura e la conformazione; impressionando/attraversando l’uno e cuocendo l’altro. Moviola-Padellame
attraverso i quali è possibile contenere gli alterabili elementi primi, combinandoli e selezionandoli. Cineoperatore-Cuoco capace di dosare tali elementi scegliendone quantità e tempi, portando a tavola come al cinema sensazioni recepite tramite la vista, l’udito, l’olfatto ed il gusto.
Francesco Carlenzi
PELLICOLA
La pellicola scende
nello stomaco aggredita
da succhi gastrici
dilaniate le figure da graffianti
linee-cancellate memorie.
Scende la pellicola, precipizio,
baratro di lontane coscienze appese al
nulla. Scende la pellicola
per distruggere la fine,
per ascendere all’inizio
di ogni percezione si disfa per
farsi guardare
si scioglie la materia sottile impressa
(carote, zucchine, cipolle…).
Spellano volti i colori,
armonizzano una prospettiva
racchiusa in un chissacché.
Corpi delineati in fondo
Anime macchiate in superficie
……un discorso…….
………vale l’altro……..
Binari nari_
Odori scolorati
(C.R.)
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