Il coraggio dell’onestà, di Indro Montanelli
In una società come quella d’oggi, che sembra ormai avere per protagonisti politici e amministratori corrotti e culturalmente svuotata di voci originali e autorevoli che sappiano esprimere idee proprie e nuove senza dovere soggiacere supinamente al coro dell’una o dell’altra parte – le cui partiture sono ormai monotonamente quelle del gossip e del turpiloquio – sarebbe salutare ricordare quanto scriveva Indro Montanelli nel 1989 a proposito de Il dover essere del giornalista oggi,
parole che dovrebbero in realtà valere per qualunque cittadino:
«Gli onesti sono refrattari alle opinioni di schieramento – che prescindono da ogni valutazione personale – alle pressioni autorevoli, alle mobilitazioni ideologiche. Non è che siano indifferenti all’ideologia, e insensibili alla necessità, in determinati momenti, di scegliere con chi e contro chi stare. Ma queste considerazioni non prevalgono mai sulla propria autonomia di giudizio. Un giornalista che si attenga a questa regola in apparenza facile facile potrà senza dubbio sbagliare, ma da galantuomo. Gli sbagli generosi devono essere riparati, ma non macchiano chi li ha compiuti. Sono gli altri, gli sbagli del servilismo e del carrierismo – che poi sbagli non sono, ma intenzionali stilettate – quelli che sporcano.»
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