IL CORAGGIO DELL’ILLUSIONE
Si è tenuta venerdì 7 febbraio 2020, dalle ore 17.30, presso il Museo Benedetto Robazza in Rocca Priora, la presentazione del libro -romanzo storico- “IL CORAGGIO DELL’ILLUSIONE. AMORE-TRADIMENTO-POLITICA.” L’illusione del bene comune, ideali, utopie, coraggio, fermezza, costanza, spirito di sacrificio enorme per concretizzare i propri ideali: percorso tortuoso che fa affrontare tanta difficoltà. I Castelli visti nel ‘900, caratterizzati dalla stessa tradizione, uniformità dove, nel libro, il popolo “scoperto dalla fraschetta” emerge dalle testimonianze raccolte. Specchio della società: amore, politica e tradimento. La vita delle persone normali è conosciuta? I milioni di morti anonimi delle guerre sono conosciuti? La pianura di notte era buia, non cerano abitazioni né elettricità ma solo vigne. La vita agricola dominata dalla meteorologia, di alzate all’alba e se il raccolto per disgrazia veniva rovinato (es. grandine), ci si attendeva “un anno di fame”. I contadini con fiasco e qualche dolce “felici” dell’anno nuovo: il ‘900 perché percepito come l’anno del grande riscatto. Attraverso il socialismo e l’industria si pensava alla felicità ma con le dittature, le guerre, si è rivelata una “pia illusione” delle speranze sorte nell’‘800 comportando la “morte dell’utopia”. Elencati alcuni temi fondamentali del ‘900, come il passaggio dalla civiltà contadina alla civiltà industriale, una certa forma mentis, la visione pessimistica della politica: il male della vita, il pessimismo della ragione, la vita come lotta. L’alfabetizzazione dei contadini come impegno sociale. Il protagonista del romanzo lavora in campagna e ha un approccio alla guerra e alla malattia. “Sicuramente c’era più comunità, ma anche che essa era un po’ stretta” e sicuramente l’assenza di “nostalgie” quali una medicina priva delle successive conquiste e dei servizi in casa. La rivoluzione in ambito delle liberta: il voto alle donne (1946). Manifestate le regole del romanzo: “Molteplicità di trame e personaggi che poi sfociano in una conclusione.” Il coraggio da trovare per affrontare le decisioni: ciò che si vuole fare e ciò che si può fare e “l’ottimismo della volontà” che non si può perdere. Le illusioni e le disillusioni. Emersa una domanda: la perdita delle certezze è un bene o un male? Il dubbio fecondo che se smorza le certezze, dall’altro logora. Fede/laicità. “La fede rende forti, chi non crede ha lo spettro del dubbio atroce e lacerante, dove il piacere non basta e il senso della vita fornisce senso alla storia e alle speranze.” Affrontato il concetto di trasformismo: comprensione nei confronti dei ravveduti o essere puri, dove non è ammessa la “conversione”, coerenza, opportunità, il “pentimento” in tempo o per convenienza, “chiudere un occhio”, osservazione della politica, i voti e le persone, gli ideali e il proprio ideale. E la coerenza? Il furbo ci guadagna nella cronaca ma è dalla storia che emerge la vera coerenza. La storia, “il futuro del passato” ma anche come non maestra di vita da cui emergono sempre gli stessi errori e dall’altra “la madre del cretino è sempre in cinta”. Conoscere la storia. L’uomo è un errore di fabbrica? “Amo la vita con tutte le sue contraddizioni”.
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