IL CONTRIBUTO DELLA SCIENZA ALLA LOTTA CONTRO LA PANDEMIA DA COVID-19
il diffondersi della pandemia Covid-19 sul pianeta terra, e il conseguente insorgere della paura di rimanere contagiati, ha indotto anche i media di larga diffusione ad occuparsi di scienza, di scienziati, di ricercatori, tutte categorie largamente ignorate fino al diffondersi della pandemia.
Si è tenuta venerdì 13 Novembre l’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico 2020 – 2021 dell’Accademia Nazionale dei Lincei. In quella occasione, il Presidente Giorgio Parisi, uno dei fisici più autorevoli della nostra epoca, docente di diversi corsi di laurea alla facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università la Sapienza di Roma, ha sottolineato il contributo della scienza alla lotta contro il diffondersi della pandemia da Covid-19. Di seguito alcuni stralci del suo intervento.
“……. Un Accademia come la nostra, che ha lo scopo di promuovere, coordinare, integrare e diffondere le conoscenze scientifiche nelle loro più elevate espressioni nel quadro dell’unità e universalità della cultura, non può rimanere indifferente all’enorme interesse di un pubblico sempre più vasto per la scienza e per le ultime novità scientifiche. Lavori con un interesse scientifico relativamente basso sono apparsi sulle prime pagine di giornali, presidenti di nazioni importanti hanno commentato i risultati di studi clinici esprimendosi a favore di nuove terapie, siamo stati circondati da talk show in cui si dibattevano sottili problemi scientifici, discussioni infinite sui social in cui si affrontavano delicate questioni di epidemiologia e di probabilità condizionate.
Il motivo era chiaro: era risultato evidente a tutti che la scienza era fondamentale nell’arrestare l’epidemia. La luce e ‘l beneficio della scienza che Galileo cercava non erano più per un futuro imprecisato, ma per l’oggi o al massimo per il domani.
La pandemia di Covid-19 è arrivata in un momento storico che in molti paesi ha consentito di affrontarla senza effetti disastrosi che ci sono stati in altri paesi. Certo, non tutti i paesi sono stati colpiti nello stesso modo: il mio pensiero va con grande tristezza al Perù, il paese di Garabondo l’invisibile, dove quest’anno il numero di decessi è stato quasi il doppio di quello dell’anno scorso. Un’immane tragedia che se fosse avvenuta in Italia ci avrebbe causato mezzo milione di morti.
Quando tutto sarà finito sarà compito nostro, della comunità scientifica, storici, economisti, sociologi compresi, fare la storia di questa epidemia e individuare i motivi profondi per queste perdite: capire la Storia, anche recente, ci può permettere di non ripercorrere gli stessi errori del passato.
La scienza moderna ci ha permesso nella prima volta nella storia dell’umanità di frenare l’avanzata di una pandemia prima di un’espansione incontrollata. Solo 30 anni fa non sarebbe stato non solo possibile, ma nemmeno concepibile.
Uno strumento fondamentale per contenere la pandemia, durante e dopo il lockdown, è stata la possibilità di individuare le persone malate, facendo i test e mettendole in quarantena, test che sarebbero stati impensabili 30 anni fa e che sono al limite della tecnologia attuale. Probabilmente nemmeno 10 anni sarebbe stato possibile utilizzarli in questo modo massiccio.
Oltre alla disponibilità di test adeguati, hanno avuto un ruolo importante le tecnologie per la comunicazione: si è riusciti a fare lockdown senza distruggere la produzione: molti hanno lavorato con il telelavoro grazie a Internet. In un altro momento storico questo sarebbe stato impossibile e le conseguenze economiche sarebbero state ancora peggiori. La rete ha salvaguardato anche le relazioni sociali consentendo di rompere, almeno in parte, l’isolamento e lo hanno reso socialmente più sopportabile. Sembra quasi di vivere in un romanzo di fantascienza, “Il sole nudo” di Asimov.
Ma la scienza ha avuto un ruolo ancora più importante: la linea strategica scelta è stata molto chiara: contenere l’epidemia con misure drastiche che possono essere sostenute economicamente solo per un periodo relativamente corto, fino all’arrivo del vaccino. Senza la speranza di avere un vaccino in tempi brevi la strategia sarebbe stata molto diversa. In passato per avere il vaccino ci sarebbero voluti dieci anni.
Ma questo interesse nella Scienza ha avuto una ricaduta insospettata. Molte persone sono rimaste sconcertate dal vedere scienziati illustri accapigliarsi con la stessa veemenza che potrebbero avere esponenti politici di partiti diversi. Questo stupore è dovuto anche a una incomprensione del meccanismo in cui si forma il consenso scientifico.
Quando si verifica un fatto nuovo, scienziati diversi propongono interpretazioni diverse. Procedendo lentamente, provando e riprovando come diceva il nostro grande socio Galileo Galilei, aumentando le conoscenze con nuovi dati, con nuovi esperimenti, si forma lentamente un consenso attorno a una delle interpretazioni proposte. In certi casi estremi è stato un procedimento molto lento: Max Planck aveva scritto che le nuove idee si affermano non perché gli oppositori si convincono, ma perché gli oppositori muoiono e lasciano lo spazio ai sostenitori delle nuove idee. …………. ”
Quale migliore introduzione all’Evento annuale della “Notte Europea dei Ricercatori”, in programma il prossimo 27 Novembre. E’ tradizionalmente un’occasione per avvicinare i cittadini al mondo della ricerca scientifica e per far capire al grande pubblico l’impatto positivo che la ricerca stessa ha su tutta la società. Questa edizione della Notte è fortemente condizionata dell’emergenza Covid-19; pertanto le attività previste prevedono una fruizione on-line sia in modalità “diretta streaming” sia “on-demand”.
A partire dal 21 Novembre, e per una settimana, ci sarà Aspettando la notte dei ricercatori. In questa settimana si potrà partecipare ad una serie di appuntamenti scientifici di sensibilizzazione ed avvicinamento. I ricercatori saranno protagonisti di Seminari e Laboratori in arene cinematografiche, trekking urbani, aperitivi scientifici, per arrivare alla tappa finale del 27 novembre con una “Notte digitale” e non solo, dove verranno spiegati e mostrati i luoghi della scienza attraverso gite virtuali, giochi, caccia al tesoro ed esperimenti, laboratori, conferenze e attività interattive.
Particolare attenzione sarà rivolta ai più giovani, che rappresentano il cuore pulsante del nostro futuro. Accendere la curiosità di bambini, ragazzi e studenti è il nostro contributo per un futuro pieno di scienza! Il tutto sotto la dicitura NET per le Scuole
Gli eventi di scienza sono gratuiti e adatti ad un pubblico di tutte le età. Alcuni richiedono una prenotazione, necessaria per rispettare tutte le normative di sicurezza. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.scienzainsieme.it.
Parlando di scienza e di ricercatori, riteniamo importante citare il lavoro divulgativo della scienziata Catalina Curceanu, ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che sabato 18 Gennaio, 2020, ha regalato a Velletri 2030 il Seminario “Quo vadis fisica moderna: dai buchi neri alla terapia dei tumori”, e che oggi ci offre una breve introduzione al mondo del computer quantistico, con un articolo pubblicato su Data Manager Online lo scorso 16 Novembre.
Per concludere, pensando ai giovni amanti della scienza, ci piace segnalare che esce in audiolibro venerdì 20 novembre, in esclusiva sulla piattaforma Storytel, il racconto-saggio Helgoland del fisico Carlo Rovelli, letto dallo stesso scienziato. Il testo invece è uscito per Adelphi lo scorso settembre ed è stato prontamento trattato da Velletri 2030 nella News dello scorso 7 settembre. Non solo un libro divulgativo sulla fisica quantistica ma un esempio di saggistica narrativa, in cui prende corpo l’avventura umana, scientifica, intellettuale e anche storica di un’idea che ha cambiato il mondo.
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