IL CONTEMPORANEO SI SVELA AD ANTIQUARIATO NAZIONALE
IN ESPOSIZIONE OPERE DI DARIO FO, DARIO BALLANTINI, ELIO SILVESTRI
IL CONTEMPORANEO SI SVELA AD ANTIQUARIATO NAZIONALE
Non solo arte antica alla rassegna di Vaprio, che per l’edizione autunnale accoglierà opere di importanti artisti italiani contemporanei: una selezione speciale di opere di
Dario Ballantini, Dario Fo ed Elio Silvestri (il creatore di Diabolik) esposte presso lo stand di Andrea Mazzoldi, Il Mercante d’Arte.
XXXIII EDIZIONE Mostra Mercato Antiquariato Nazionale
dal 19 al 27 ottobre 2019 a Villa Castelbarco – Vaprio d’Adda (MI)
Dario Ballantini, Ricordo, 1989
Vaprio d’Adda, ottobre 2019 – Una liaison inconsueta: è quella che unisce l’antico e il contemporaneo nell’imminente edizione di Antiquariato Nazionale – XXXIII Edizione della Mostra Mercato di Vaprio d’Adda (MI). Appuntamento autunnale immancabile per gli appassionati di antiquariato, modernariato e collezionismo, da sabato 19 a domenica 27 ottobre una settantina di espositori da tutta Italia presenteranno lungo il percorso guidato di Villa Castelbarco una straordinaria selezione di oggetti e opere d’arte, pezzi unici di arredo e collezionismo provenienti dai secoli passati.
L’edizione in arrivo non si limiterà però all’antico e presenterà diversi punti di incontro con l’arte contemporanea a partire dalla collaterale Circles – 800 tondi d’arte (meglio nota come collezione Duillio Zanni e composta da oltre 800 opere a forma di piccoli tondi dipinti da artisti del calibro di Tadini, Baj, Carmi, Del Pezzo, Kostabi e Nitsch), a cura dell’Associazione Culturale NoiBrera, fino all’omaggio dedicato ad Alda Merini, una mostra documentaria e la presentazione di un pamphlet di ricordi a lei dedicato, a cura di Giacomo Barbieri.
Ma non solo. Allo stand di Andrea Mazzoldi, il Mercante d’Arte, perito associato all’Unione Europea ed esperto in beni artistici e storici (dipinti antichi e dipinti del XIX secolo), sarà possibile visionare nel complesso di un allestimento eterogeneo una selezione straordinaria di opere di tre artisti italiani e contemporanei: Dario Ballantini, Dario Fo ed Elio Silvestri. “Da vent’anni mi dedico allo studio dei dipinti antichi, che sanno offrire una visione ragionata e a volte incantata del nostro passato. L’arte contemporanea e in particolare quella del XX secolo è una scommessa che ho scelto di percorrere con la medesima dedizione perché sa offrire artisti e talenti meravigliosi, che con le loro opere ci regalano uno spaccato realistico e diverso del mondo in cui viviamo, dibattono su temi importanti, riflettono sull’essenziale. L’opera d’arte è ancora l’investimento più affascinante che offre oggi il mercato, per questo sono davvero molto orgoglioso della selezione che porterò a Vaprio d’Adda”, racconta Mazzoldi.
Dello stesso avviso anche Dario Ballantini, molto soddisfatto di essere affiancato ad artisti del calibro di Dario Fo ed Elio Silvestri: “L’arte scorre da sempre nelle mie vene e moltissimi sono stati gli artisti che con la loro opera hanno contribuito alla mia formazione. Il ‘900 è il periodo che sento più vicino a me per la sua capacità di essere istintiva e poco artefatta. Come l’opera di Dario Fo: da bambino cercavo, guardavo e curiosavo tra i suoi libri e la sua opera artistica, l’ho sempre trovata geniale così come ho sempre amato e ammirato i fumetti, con quella freschezza di tratto e racconto e la capacità di costruzione dei personaggi, che hanno ispirato poi anche il mio lavoro televisivo di comico e imitatore.”
Dario Ballantini, la pittura come verità e relazione
Verità e relazione (In relazione, opera del 2016, qui a sx) sono i punti focali dell’opera di Dario Ballantini, artista dall’identità divisa in due: da un lato, quella del trasformista che si esibisce sul palcoscenico televisivo; dall’altro, quella del pittore che, nell’intimità del proprio studio trasferisce su tela una personale visione del mondo. Il personaggio televisivo si nasconde dietro altre facce; il pittore invece ha una faccia sola, la sua. I dipinti espressionisti di Ballantini, dal forte impatto visivo, rivelano l’intima necessità dell’artista di incontrare il vero volto umano, quello che spesso si nasconde dietro la maschera che siamo abituati ad indossare.
Virginia Coletta |
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