Il Consiglio di Stato respinge il ricorso Legambiente contro l’inceneritore
Il Consiglio di Stato respinge il ricorso Legambiente contro l’inceneritore, l’ultimo dei ricorsi ancora in piedi
Pubblicata dal Consiglio di Stato la sentenza con la quale si respinge l’ultimo ricorso ancora in piedi contro il progetto di Inceneritore a Roma, quello di Legambiente; viene fermata la battaglia giuridica dell’associazione, dopo il ricorso al TAR e quello al Consiglio di Stato portati avanti.
“L’impegno di Legambiente perché si avvii a Roma un grande percorso per l’economia circolare non si ferma di certo e anzi diventa ancor più incessante – commenta Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio – nonostante una sentenza negativa per l’ambiente, per la gestione virtuosa dei rifiuti e per la salubrità dei territori, dove continua la falsa narrazione che l’impianto sarebbe necessario verso un Giubileo entro il quale, come tutti sanno, non ci sarà alcun inceneritore costruito”.
Il Giubileo partirà infatti tra 170 giorni, il prossimo 8 dicembre e il progetto non è neanche lontanamente realizzabile. Negli ultimi 2 anni l’associazione del Cigno Verde ha dedicato fortissimo impegno contro la scelta del termovalorizzatore, insieme all CGIL con una grande proposta alternativa ancora tutta validissima, informando i cittadini sui rischi e contrastandone la realizzazione nelle aule di giustizia attraverso il lavoro degli avvocati Diego Aravini, Micaela Chiesa e Umberto Fantigrossi, presidente e componenti del Centro di Azione Giuridica Nazionale di Legambiente.
“Non possiamo che ringraziare quanti ci hanno aiutato e continueranno a farlo, nella crescita della qualità nella gestione dei rifiuti romani, a partire dai legali che hanno permesso questi ricorsi – continua Scacchi-. Ci sono alternative sostenibili e innovative, nel pieno solco dell’economia circolare e chiediamo all’Amministrazione un nuovo slancio nella diffusione delle nuove isole ecologiche, della tariffa puntuale, del porta a porta e dell’aumento della differenziata e, soprattutto, oggi più che mai, nella realizzazione degli impianti dell’economia circolare a partire dai biodigestori anaerobici per la frazione organica che aspettiamo da troppi anni. Sui rifiuti romani la politica ha davvero veramente dato il peggio di sé: la maggioranza che ha scelto tutta di sostenere la scelta dell’incenerimento, il governo regionale attuale che non l’ha mai contrastata, quello nazionale che nonostante avesse la possibilità di fermare l’iter togliendo al commissario/sindaco i poteri speciali sui rifiuti se n’è ben guardato, ma anche quelle giunte capitoline degli anni addietro che prima condannavano Roma alla dittatura della discarica di Malagrotta e poi, nella passata consiliatura fallivano ogni obiettivo facendo sprofondare la città all’anno zero sui rifiuti. Ora analizzeremo ogni elemento del progetto presentato, contrastando ciascun potenziale danno per ambiente e salute e al sindaco Gualtieri, chiediamo di dar vita a quanto è mancato di sicuro, una fase di partecipazione collettiva attraverso un osservatorio cittadino, per monitorare il percorso per l’eventuale progetto di Santa Palomba. Se siamo stati al Consiglio di Stato l’ultimo argine giuridico contro il termovalorizzatore, continueremo ad essere il primo per l’economia circolare”.
Legambiente infatti, per continuare a informare e discutere, da appuntamento il 25 giugno a Roma, presso Villa Mercede in Via Tiburtina 113 per l’iniziativa “Perchè diciamo No all’Inceneritore” organizzata dai circoli romani “Le Perseidi” e “Gemme” e da Legambiente Lazio, insieme alla Rete Tutela Roma Sud
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