Il Collegio Romano conferma le scoperte di Galileo ma…
Il progresso, la pacifica coesistenza, la possibilità di vivere un’esistenza dignitosa in pace e libertà sono obiettivi alla portata dell’umanità, se questa sarà capace di liberare dall’ipoteca del dogmatismo il confronto con l’altro da sé, con il diverso per ‘razza’ o cultura. Estremismo, fanatismo non sono patrimonio esclusivo dell’Islam. Se si ammette che un Dio possa avere spazio nel processo di formulazione di leggi che siano regole per la convivenza, non regge la pretesa che sia un Dio che piace a noi.
Le leggi di uno Stato democratico devono nascere da un dia-logos di argomenti, anziché dal ‘perché sì’ di un dogma. E chi invoca «identità e valori nazionali» o «europei» consideri che le radici dell’Europa democratica nascono da eresia e scienza con Galileo e Spinoza, e si radicano con i Lumi; insomma, con tutto ciò che la Chiesa mise all’indice, in ceppi, sul rogo, e i rabbini fulminarono di anatema.
Nel seguito, un brano dalla scena VI de La vita di Galileo di Bertolt Brecht.
Poche volte vide il mondo
i maestri andare a scuola.
Clavio, il servo di Dio,
diede ragione a Galilei.
Una sala del Collegio Romano
Cardinale vecchissimo – A quanto mi si dice, questo signor Galilei toglie l’uomo dal centro dell’universo per relegarlo in un punto imprecisato ai margini. È evidente perciò che il signor Galilei è un nemico del genere umano e va trattato di conseguenza. L’uomo, lo sanno anche i bambini, è la gemma del creato, la suprema e prediletta creatura di Dio. Ed è concepibile che Dio abbia voluto affidare un simile capolavoro, la sua più sublime fatica, a una piccola stella fuori mano e in perpetua corsa? Che abbia inviato in simile luogo il suo Divin Figlio? Esistono cervelli pervertiti fino al punto di prestar fede alle parole di questo schiavo della tavola pitagorica? Quale creatura di Dio può tollerare un simile affronto?
Prelato grasso (sottovoce) – Badate che è qui.
Cardinale vecchissimo – Ah, siete voi? Be’, i miei occhi non sono più buoni come una volta, ma mi accorgo ugualmente che somigliate come due gocce d’acqua a un tale che abbiamo mandato al rogo anni fa… come si chiamava? (…)
Avete voluto degradare la terra, la terra di cui vivete e che vi dà tutto! Sputare nel piatto che vi nutre! Ma a me non la date a intendere! (Comincia a camminare con aria superba) Io non sono una nullità su una stella qualunque, che rotola un po’ qua e un po’ là. Io cammino con passo sicuro sulla Terra, e la Terra sta ferma ed è il centro di tutte le cose, e io sto al centro, e l’occhio del Creatore è sopra di me. Intorno a me, fissate a otto calotte di cristallo, girano le stelle fisse e quella gran luminaria del Sole, creata per diffondere luce su tutto ciò che mi circonda e su di me, cosicché Dio possa vedermi. È dunque incontrovertibile che tutto si fonda su di me, l’uomo, la più sublime fatica di Dio, l’essere centrale che Dio creò a sua immagine e somiglianza, imperituro e… (crolla a terra)
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