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Il Circo di Ariccia, leggenda o realtà esistita? Il video 3D di come poteva essere la Valle delle Dee sotto il ponte di Ariccia

“Nell’anno 1765, facendo fare Deodato Minelli (omissis) alcune buche ella sopradetta vigna ( poco distante dall’Appia Antica e sostruzione riportata alla pagina precedente) per piantarvi alberi, vi trovò molti marmi, cioè una gran maschere 4 altre teste mascherate in bassorilievo, un piccolo satiro mancante delle piedi e mani, e due mete, una intiera nella di cui cima vedonsi incisi tre uomini a cavallo, uno dopo l’altro in giro”

(omissis)

“Ognuno sa, che le maschere servivano per li teatri, e le mete per i circhi”

Esiste uno stato di fatto che come Associazione Circus Fratrum Arvali abbiamo messo in rilievo su carta e mostrato durante l’incontro di venerdi 29.9.2023. Un lavoro svolto e a disposizione, come più volte ribadito senza presunzione alcuna, né tantomeno con la voglia di sostituirsi a chi, per responsabilità amministrativa assunta, è legittimamente deputato alla verifica, alla tutela e alla valorizzazione di tutto questo.

L’amore e la passione nel conoscere il territorio è il volano di molte Associazioni, lo anche per il Circus Fratruma Arvalium. Sono molte le testimonianze a  sostegno delle ipotesi che una struttura così ipotizzata potesse esistere e dedita alla corsa dei cavalli, come quelle riportate nel testo del Lucidi.  Reperti e tracce d’usi e costumi di un tempo. I giochi equestri a Vallericcia erano praticati e il culto del cavallo era anch’esso professato. L’ipotesi che, una volta all’anno si sacrificasse un cavallo nel bosco di Aricia come personalizzazione del dio bosco, è sostenuta dall’analoga uccisione sacrificale  di un cavallo che si svolgeva a Roma: il 15 ottobre si teneva una corsa dei carri, chiamata October Equus, dove si sacrificava il cavallo di destra vittorioso. (Sir Frazer James G. – Il Ramo d’Oro. Uno studio sulla magia e sulla religione – 1915-1922)

Hydria, Museo di Copenaghen, NY CARLSBERG GLYPOTEK.          Proveniente da Vallericcia.                              Corsa a cavallo di un giovane desultores.

Santa Palomba (Ariccia). Carro in miniatura, apparsi in contesti che si datano in vari momenti, che vanno dal XI all’ inizio del IX sec. a.C..

Una mappatura dell’area sotto al ponte, ex Parco Savelli, è avvenuta prendendo in riferimento le quote altimetriche, quindi le distanze tra i vari elementi presenti. Tramite  l’uso del GPS  si è potuto verificare come la quasi totalità delle misure standard di un circo romano ( nel nostro caso preromano) rientrino perfettamente nel contesto naturale della Valle: la fusione digitale tra il rilevato fotografico, e gli elaborati creati in scala appropriata, è avvenuta quasi naturalmente.

 “Sbarcati i giovani Troiani si apprestano ad inoltrarsi all’interno del territorio Laziale.        …apprestandosi alle mura (Ariccia?), vedevano le torri e le superbe abitazioni dei Latini.”  Virgilio – Eneide. VII libro.

 Virgilio fa una foto reale del suo tempo e del territorio da lui conosciuto.

“…innanzi alla città i fanciulli e la prima gioventù si esercitavano sui colli, e facevano volteggiare i CARRI sull’arena, e tendevano i duri archi e vibravano con forza avuto Darfo o si sfidavano alla corsa.”                           

Altro passo sempre VII libro:  “…malgrado ciò Ippolito, sotto falso nome, esercitava gli ardenti cavalli e correva sul cocchio a guerreggiare (Vallericcia, il mito d’Ippolito, fondatore di Ariccia) …anche Virbio, figlio bellissimo d’Ippolito, veniva alla guerra , era stato mandato dalla madre Aricia”

 “…combattevano a cavallo  nel circo molti nobili giovanetti divisi in turme di dodici persone comandate dai loro capi  fingendo una battaglia”

Altra testimonianza “…Romolo a seguito della prigionia del fratello avvenuto x insidia dei pastori del Te di Albano. (omissis) …dette ai suoi pastori l’ordine di entrare in Alba x diverse porte, e di tenersi nascosti nelle vicinanze del CIRCO”

Dionigi d’Alicarnasso (la vita di Romolo) _ ( Dionys Halicar. Lib.I Cap.LXXXIV).

Il video è una ricostruzione 3D di come un struttura, che per grandissima parte riutilizzava gli elementi naturali del posto (la vallata stesse e la tagliata di roccia) di componeva di altri elementi di rilevante importanza: il video offre una panoramica entrando dall’Appia Antica, in asse perpendicolare con il ponte Monumentale dando uno sguardo alla meta posta più a nord e riconducibile all’elemento in pietra del diametro di 4 m, ancora sul posto. Poi in direzione opposta, ovvero ritornando verso l’Appia Antica, e offrendo una visione completa all’impianto delimitato dai Carceres paralleli all’Appia Antica stessa.

Link video:  https://www.youtube.com/watch?v=bHkd6D_yLF0