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IL CIRCEO DEI NEANDERTHAL. NUOVI ECCEZIONALI RITROVAMENTI

IL CIRCEO DEI NEANDERTHAL. NUOVI ECCEZIONALI RITROVAMENTI
Giugno 14
15:19 2021

Presso la STAMPA ESTERA ITALIANA, in collegamento live dalla sede dell’Associazione della Stampa Estera, si è tenuto in data 10/06/2021, dalle ore 11:30, l’incontro “IL CIRCEO DEI NEANDERTHAL. NUOVI ECCEZIONALI RITROVAMENTI” con il contributo della Commissione Europea, Ministero della Cultura sabap, micromegas, Comune San Felice Circeo, Associazione Estera Italiana. Oggetto dell’evento, i resti fossili di nove Neanderthal emersi dalla grotta Guattari sita in San Felice Circeo, illustrati da esponenti della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio (Provincie Frosinone e Latina) e dal mondo scientifico. Segnalato che l’UE, in generale, è stata particolarmente attiva nello sviluppo del patrimonio storico (es. Pompei). Un’importante scoperta per gli studi del Paleolitico Medio, il Circeo del Paleolitico, dei Neanderthal, a ottant’anni dalla scoperta, c’è stata un’altra scoperta che riguarda grotta Guattari nel 2019, dove il sito ha un’importanza mondiale ed europea in particolare. Due date: l’attuale scoperta del 2019 e la grande scoperta del 1939 (cranio di uomo di Neanderthal).  Gli scavi del ’39, riguardarono una porzione della grotta; mentre gli scavi del 2019 hanno riguardato porzioni non toccate in precedenza. Nel video proposto in inglese, sono emerse immagini del sito inedite. Le ricerche attuali hanno l’attività come mezzo per trovare elementi e ricostruire “un contesto”. I lavori del 2019 hanno riguardato analisi di sezione interna, terreno, piccoli sondaggi della grotta, analisi nell’antro del laghetto (no scavato da 60.000 anni fa, l’epoca della frana), etc. dove è emerso che attore principale non era forse l’uomo, ma la Iena. Il rinvenimento di un femore è stata la scoperta eccezionale perché ha i segni della masticazione della Iena ma anche animali estinti. In riferimento agli scavi effettuati all’esterno della grotta, sono stati rinvenuti due denti di uomo di Neanderthal, reperti inerenti la loro attività quotidiana, strumenti litici e in osso (datati 125.000-100.000 anni fa); mentre per quanto riguarda la zona interna, importanti i risultati ottenuti nella zona del laghetto (presenza di acqua): più di cento reperti faunistici (ventisei reperti umani) e buona parte hanno segni di rosicchiamento da parte delle Iene. Tra i reperti paleontologici sono stati rivenuti i seguenti taxa: Bos primigenius (bovino), Cervus elaphus (cervo nobile), Equus ferus (cavallo selvatico), Megaloceros giganteus (cervoide gigante), Crocuta crocuta (Iena delle caverne), Ursus spelaeus (Orso delle caverne), Stephanorhinus hemitoechus (rinoceronte), Dama dama (Daino), Palaeoloxodon antiquus (Elefante), Capreolus capreolus (Capriolo), Sus scofa (Cinghiale), Canis lupus (Lupo), Lepus europaeus (Lepre) e poi Panthera pardus, Capra ibex. Le ricerche hanno riguardato prima l’interno e poi l’esterno. L’uomo di Neanderthal spaccava le ossa all’esterno degli animali per ricavarne il midollo e, comunque, la presenza della Iena è risultata successiva a quella dell’ uomo di Neanderthal: 100.000 anni fa circa la presenza dell’uomo di Neanderthal e circa 63.500 quello della Iena. I Neanderthal sono stati i primi fautori di una società “organizzata e strutturata”, un impero (padroni incontrastati dell’Eurasia) dove con essi si è avuto il processo di enfacelizzazione (il cervello cresce e funziona bene se ben alimentato) con una popolazione di circa 700.000 individui distribuiti dove, con l’aumento di numero, aumenta la variabilità e palabilità della dieta. In alcuni crani la fronte comincia a verticalizzarsi, dove il Circeo 5 GS potrebbe essere considerato, rispetto agli altri rinvenimenti, un Homo Sapiens arcaico? L’area di Broca e l’area di Wernicke ben sviluppate consentono di parlare e associare a una parola un’immagine visiva. Conoscitori del territorio e abili sfruttatori, i Neanderthal del Circeo consumavano anche prodotti vegetali. L’ipotesi maggiormente discussa, per via della presenza del foro occipitale nel cranio del Circeo, è di “cerebrofagia rituale”: “apertura trapezoidale che sembra creata artificialmente al momento della morte per estrarne il cervello” (cranio Guattari 1, scoperto nel 1939). Infatti, si è evidenziato che se fosse stato il morso di una Iena, il cranio probabilmente si sarebbe fracassato. Circa 60.000 anni fa, una frana occluse la grotta “sigillandola sino al 24 febbraio 1939, giorno della sua causale riscoperta”, poi gli scavi archeologici degli anni 1939-1947 (Blanc- Cardini), il ritrovamento nell’ “Antro dell’uomo” (cranio Guattari 1) e nel 2019 secondo scavo effettuato presso la grotta Guattari. Studi anche in riferimento ai virus. Una vicenda durata ottant’anni e forse non ancora conclusa. Tanti siti dell’uomo di Neanderthal in Europa, “primo cittadino europeo”.

 

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