“Il cielo della luna” di Massimo Fagioli, un film, un libro
Una storia di amore e di separazione, in cui una donna, signora borghese, per «fare la rivoluzione si accuccia e si innamora, ha un colpo di fulmine per un barbone…».
Il cielo della luna, lungometraggio di Massimo Fagioli (1931-2017) prende ora la forma di un volume prezioso, L’Asino d’oro edizioni, nel quale oltre al film e al relativo backstage, accessibili alla visione con l’acquisto, è possibile seguire l’evoluzione di una creazione artistica, molto particolare, da parte di un regista, nell’invenzione di immagini “per comunicare ricerche universali, ovvero domande che riguardano tutti gli esseri umani”. Le riprese, girate a Roma e a Firenze, tra l’estate del 1997 e la primavera del 1998, non nascono da un soggetto scritto e non si basano su una sceneggiatura, né hanno alle spalle un piano di produzione. Un modo originale di comporre un film, i cui protagonisti, Simona Facchini e Andrea Masini, entrambi attori non professionisti, compaiono nella pellicola con lo stesso Fagioli, che veste i panni misteriosi di un ‘barbone’ e di un professore ‘ombra’. Nel volume, alle interviste a Masini e a Gianpaolo Conti, Ada Montellanico, Enrico Pieranunzi, che hanno collaborato alla realizzazione del film, seguono brani tratti da dibattiti pubblici svolti in occasione di prime proiezioni a festival internazionali del cinema, testi tutti corredati da un ricco materiale fotografico di scena originale. Uno scritto inedito di Fagioli, La doppia vita di Veronica, conclude questo saggio sul film “Il cielo della luna”, che Marco Müller, direttore della 51esima edizione del Festival Internazionale del Film di Locarno, ha definito «un’opera prima densissima di un densissimo sceneggiatore», come ricorda nell’introduzione la curatrice del volume Giusi De Santis.
MASSIMO FAGIOLI, medico psichiatra, personalità significativa della cultura italiana ed europea del ‘900, autore di ventinove libri, per oltre 40 anni con l’Analisi collettiva ha realizzato una ricerca originale sulla realtà umana non cosciente, anche attraverso libere espressioni in ambito cinematografico e artistico, nella poesia e nell’architettura.
GIUSI DE SANTIS, dramaturg teatrale e critica di cinema e teatro, laureata in Lettere, è stata cultrice della materia Teoria e interpretazione del film all’Università di Roma “La Sapienza”. Redattrice editoriale presso la Fondazione Cinema per Roma fino al 2012, attualmente lavora in una casa di produzione cinematografica. Collabora con la rivista “Paper Street” e con il settimanale “Left”.
Giovanni Senatore
Ufficio stampa L’Asino d’oro edizioni
Considerata la particolare situazione di emergenza la quale impedisce la realizzazione di molti eventi pubblici, la Redazione, in maniera commisurata alle proprie forze ed a propria insindacabile scelta, rende noti i titoli in uscita di cui riceve notizia.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento