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IL CICLISTA ALBANENSE AVRA’ IL POTERE DI BLOCCARE IL GUIDATORE CHE PERCORRE L’APPIA

IL CICLISTA ALBANENSE AVRA’ IL POTERE DI BLOCCARE IL GUIDATORE CHE PERCORRE L’APPIA
Luglio 08
14:50 2024

IL CICLISTA ALBANENSE AVRA’ IL POTERE DI BLOCCARE IL GUIDATORE CHE PERCORRE L’APPIA, REGINA VIARUM PATROMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’

Ad Albano Laziale è in corso di costruzione una pista ciclabile nel Centro storico finanziata quasi totalmente con i fondi del PNRR che rappresentano un debito che dovrà essere ripagato all’Ue nei prossimi anni.

Nel cronoprogramma è previsto che il lavoro debba essere completato entro sette mesi ma, dopo oltre un anno dall’avvio, il cantiere è fermo e non è dato sapere se e quando i lavori termineranno.

Il progetto consiste della realizzazione di una pista ciclabile a forma di anello all’interno nel Centro storico della lunghezza di 1.650 metri non collegata con altre piste ciclabili. Nello specifico, si tratta di realizzare una segnaletica orizzontale della larghezza di 1,2 metri con conseguente restringimento della sede stradale e, in alcuni tratti, del marciapiede. Il tutto per un costo di 306.000 euro (prima dell’euro si sarebbe detto che costava più di mezzo miliardo di lire).

L’estensione del percorso è alquanto ridotta, 700-800 metri tra andata e ritorno, distanza che può essere facilmente percorsa a piedi, superando alcune salitelle che rappresentano qualche difficoltà per il ciclista non allenato o che trasporta pesi.

Secondo il progetto, la pista ciclabile taglierà in due punti la strada Statale Appia che alla fine di luglio verrà inclusa nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. C’è da chiedersi se l’ANAS abbia dato l’autorizzazione a consentire che chi viaggerà sulla Regina Viarum da Roma a Brindisi dovrà fermarsi per dare la precedenza al ciclista albanense, per poi proseguire con un leggero sobbalzo sul cordolo di cemento. La pista taglierà altresì via Aurelio Saffi in due punti.

E’ stato detto che il progetto, chiamato “Biovie”, rappresentava una conditio sine qua non per ottenere i fondi del pacchetto del PNRR pari a 22 milioni di euro. Non vi sono documenti che suffraghino tale affermazione.

L’esperienza quotidiana mostra che di norma vi è una fila di auto parcheggiate in sosta vietata sulla parte sinistra di via De Gasperi (a sinistra nella foto). Ci si può aspettare che le vetture verranno parcheggiate abusivamente, anche per tempi brevi, non più a sinistra della carreggiata ma sulla pista ciclabile. Analoga situazione si riscontra a Piazza Pia.

Come risulta dalla foto (parte destra), nella parte finale di via Cairoli è stato realizzato un breve tratto della pista della lunghezza di una ventina di metri la cui larghezza è di 2 metri. Se e quando la pista verrà estesa nella parte alta della strada (il progetto indica una larghezza di 1,2 metri), la sede stradale verrà ridotta a tal punto da non consentire il passaggio di veicoli di larghe dimensioni.

La pista ha già prodotto un effetto: una persona è inciampata sul cordolo giallo di cemento, è caduta ed ha riportato una lesione alla spalla.

In sintesi. La cifra di 306.000 euro per alcune riparazioni e modifiche della sede stradale, per la sistemazione di sanpietrini, per la tinteggiatura a terra e la segnaletica, e poco più, sembra una cifra molto elevata; in fase di progettazione i cittadini non sono stati coinvolti dall’amministrazione comunale ed il progetto presenta criticità notevoli che potevano essere superate se l’amministrazione comunale avesse tenuto conto delle osservazioni inviate e ignorate; l’esecuzione dei lavori è stata interrotta e non si hanno notizie in merito al suo effettivo completamento; una strada nazionale ed un’arteria della città verranno interrotte dalla pista ciclabile; vi saranno restringimenti della sede stradale e dei marciapiedi che produrranno mutamenti significativi della viabilità e comporteranno un impegno straordinario del vigili urbani; il cordolo di cemento costituirà un pericolo per i pedoni in tutto il Centro storico.

Insomma, un progetto di dubbia utilità mal concepito destinato ad avere effetti negativi sulla città e che darà al ciclista di Albano Laziale lo straordinario potere di bloccare il conducente che percorre la Regina Viarum, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

I consiglieri comunali, quelli di maggioranza e soprattutto quelli di opposizione, avrebbero dovuto evidenziare e porre rimedio alle problematiche sopra esposte: niente di tutto questo da parte di coloro che nei fatti non danno voce ai propri elettori. L’amministrazione comunale ha il dovere di confrontarsi con i cittadini ma, anche se ha ricevuto richieste e proposte in tal senso, non lo fa.

Ad Albano Laziale la democrazia è in grande affanno. E i cittadini, i loro governanti e più in generale la classe dirigente, dovrebbero tenere presente quanto ha affermato di recente il presidente Mattarella: “La democrazia non è mai conquistata per sempre” – e il galoppante astensionismo elettorale è un preoccupante segnale.

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