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Il Castello Orsini

Il Castello Orsini
Novembre 11
02:00 2007

Comune in provincia di Viterbo, Bomarzo è appartata da secoli nell’estrema zona orientale del Viterbese, dove il Tevere separa il Lazio dall’Umbria, situato in posizione panoramica sulla sommità di un colle. Importante complesso edilizio è il Castello Orsini, che si sviluppa su due edifici disposti tra sud e ovest.
Bisogna attendere l’avvento degli Orsini per registrare rinascita sociale ed economica del paese, quando Gian Corrado, signore di Mugnano, nel 1502 ricevette in eredità dal padre Girolamo la signoria del feudo di Bomarzo. Gian Corrado Orsini inizia la costruzione del Castello nel 1525 e la fece proseguire dal figlio Pierfrancesco, detto Vicino, che lo ingrandì, a lui si deve anche la realizzazione del Parco dei Mostri (intorno al 1560). Nell’anno della morte di Gian Corrado Orsini, 1535, seguirono vivaci discussioni ereditarie sinchè il potente cardinale Alessandro Farnese ne favorisce Vicino Orsini che nel’44 sposa Giulia Farnese. Il progetto del Castello è stato attribuito a Peruzzi, Ammannati, Del Duca, Annibale Lippi, ma il complesso, in particolare l’ala sud, fu terminato nel 1583; l’ala ovest nel 1560. Successivamente il Castello passò ad Ippolito Lante Della Rovere, nel 1645, che fece decorare il salone dal cortonesco Antonangelo Bonifazi. Nel 1837 il Castello passò al principe Poniatoski, e poi ai Borghese. Oggi il Castello (poco è rimasto del vecchio maniero) è proprietà del comune.
Nel paese, arroccato intorno al Castello, si dipana un dedalo di viuzze, caratteristiche abitazioni con scale esterne, archi, cantine, piazzette tutti avvolti da un gioco suggestivo di luci e ombre. Nell’edificio più arretrato, al primo piano, l’eccezionale affresco di Anton Angelo Bonifazi raffigurante il Trionfo della Pace sulla Guerra (che fu commissionato dai Lante nel 1645). Sulla terrazza occidentale le scritte opposte Ede et bibe et lude, post mortem nulla volupats, Sperne terrena, post mortem vera voluptas , Medium tenuebat beati e Dirige gressus meoomine, che preludono ai misteri del Parco dei Mostri.
Impossibile non connettere al Castello il Sacro Bosco di Bomarzo, un complesso monumentale situato all’interno di un anfiteatro naturale, in cui l’ambiente dona all’insieme un’atmosfera suggestiva e densa di significati magici. Questo parco, unico nel suo genere, fu fatto costruire, nel XVI secolo, dal principe Pier Francesco Orsini che senza dubbio può essere a ragione considerato una personalità eclettica e quasi certamente un profondo conoscitore dell’alchimia e dell’esoterismo. Si racconta che in questo parco, in cui si trovano raffigurazioni di animali mostruosi, figure mitologiche e architetture impossibili come la casa inclinata, può succedere di incontrare il fantasma dell’architetto Pirro Logorio, che fu incaricato della realizzazione dal principe Orsini. Il nobile volle quella realizzazione “sol per sfogare il core” rotto per la morte della moglie Giulia Farnese.
Nel 1552 il parco era completato, però non tutto andò come previsto: infatti pare che l’intenzione occulta fosse quella di raccogliere, nell’itinerario proposto dalle figure simboliche presenti in quel luogo, un messaggio esoterico: forse il segreto della trasmutazione alchemica della materia? Sta di fatto che l’Orsini non ne volle sapere e ciò in contrasto con l’accordo stabilito con il Logorio.
Ecco perché il suo fantasma ritorna instancabilmente tra quelle statue alla disperata ricerca di un mezzo per svelare il segreto del Parco dei Mostri.
Un segreto che nessuno dice di conoscere, fino in fondo.

Bibliografia: (Istituto Italino Castelli, Lazio – Bonechi – Rendina – Centini – Aurigemma)

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