Il Castello di Anguillara
Comune in provincia di Roma, il paese è arroccato su un promontorio basaltico, e si affaccia sul lago di Bracciano, in posizione pittoresca. L’origine del nome è incerta: alcuni ritengono che derivi dalle anguille di cui il lago abbonda e che compaiono anche negli stemmi di quelli che furono i più influenti feudatari del luogo: due anguille incrociate negli stemmi degli Anguillara ed un’anguilla in quello degli Orsini. Il Tomassetti afferma con sicurezza che il nome deriva dalla villa Anguillara di Rutilia Polla, posta in un punto dove la costa disegna un angolo. Di qui avrebbe poi tratto il nome la casata degli Anguillara che dominò a lungo il paese. Castello menzionato per la prima volta nel 1020. Probabilmente fu fondato dalla medesima famiglia che da esso prese il nome. Secondo una leggenda, il capostipite di quella famiglia, a seguito dell’uccisione di un drago che terrorizzava la zona, ebbe, come ricompensa dal Papa, il territorio che restò agli Anguillara fino al 1488. Essi possedevano palazzi anche a Roma e quindi non risiedevano costantemente nel Castello sul lago. Non erano nemmeno troppo amati dalla popolazione locale a causa della loro arroganza ed anche per il fatto che, sembra, abbiano spesso esercitato il brigantaggio, forse favoriti dalla posizione del Castello che, trovandosi ad un crocevia per Roma, dominava il continuo passaggio dei Pellegrini. Il personaggio più tristemente famoso della famiglia Anguillara fu senza dubbio il conte Everso, temuto per la sua crudeltà, per le ruberie, per i taglieggiamenti e gli omicidi. Torturava ed imprigionava per banali motivi ed esercitava prepotentemente lo jus primae noctis, giungendo fino ad uccidere la disgraziata futura sposa. Everso morì nel 1464, non senza essersi prima vendicato pesantemente degli Anguillaresi, che avevano osato lamentarsi di lui con il Papa. La famiglia mantenne il feudo fino al 1488, anno della morte dell’ultimo degli Anguillara. Il Castello di Anguillara era da tempo ambito da Gentil Virginio Orsini d’Aragona il quale avrebbe volentieri allargato il suo dominio sul lago. Innocenzo VIII volle invece consegnarlo a Franceschetto Cybo, suo naturale figlio, che alla morte del Pontefice, indebolito e senza protezione, lo cedette per quarantamila ducati d’oro a Gentil Virginio. Da quel momento il feudo divenne oggetto di una lunga disputa tra Alessandro VI e gli Orsini, i quali pensarono bene di fortificare il paese contro gli appetiti del Papa e dei suoi alleati. Il feudo era già stato munito di torri dal famigerato Everso, come si vede nell’affresco del Castello di Bracciano. Più tardi sotto il dominio di Gentil Virginio Orsini furono completate alcune fortificazioni. Tuttavia nell’ottobre del 1496 fu facile per i soldati guidati da Cesare Borgia entrare nel feudo, poiché furono gli stessi abitanti ad aprir loro le porte, sperando in tal modo di liberarsi del dominio opprimente degli Orsini. Ma quando in seguito questi riuscirono ad appropriarsi del borgo, si vendicarono degli infedeli anguillaresi, confiscando tutti i loro beni e mandandoli al bando fuori del feudo. E anche quando rientrarono in seguito di un magnanimo perdono, nel 1497, non riebbero ciò che era stato loro confiscato. Gli Orsini persero di nuovo il feudo nel 1503 sempre per mano del duca Valentino che si impossessò di tutti i Castelli della zona. Soltanto con Giulio II gli Orsini riebbero le terre. Nel 1693 il possesso del feudo passò in mano ai Grillo, poiché gli Orsini, ormai soffocati dai debiti, avevano dovuto cedere Bracciano agli Odescalchi e Trevignano ed Anguillara a due membri della famiglia Grillo. Il Castello di Anguillara passò a Francesco Grillo de’ Mari, duca di Mondragone. Dalla fine del Settecento non si hanno più notizie del feudo se non frammentarie: nel 1790 il ducato passava ai duchi di Eboli. Della Rocca medioevale si conservano il torrione a pianta circolare (servito da un moderno ponte in muratura) e la vicina torretta quadrangolare. Verso il lago sussistono tracce delle torri e delle mura medioevali, che scendono fino all’acqua. Verso S-O il paese è cinto da mura e da bastioni del secolo XV.
Bibliografia: ( Istituto Italiano Castelli, Lazio – Bonecchi – IL CASTELLO XI° / VI° anno)
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