Il capitano Franco Baresi al “Tognazzi” per raccontare la storia di un “libero di sognare”
Pomeriggio a tinte rossonere nel grande ritorno alla capienza massima dei luoghi della cultura. Lo splendido Teatro “Ugo Tognazzi”, diretto da Roberto Becchimanzi, ha ospitato il primo evento della Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Frascati con un campione ineguagliabile come Franco Baresi, autore del libro “Libero di sognare” edito da Feltrinelli.
Campione del mondo nel 1982, vice-campione nel 1994, capitano del Milan degli invincibili, Baresi ha raccontato in questo bel volume la propria parabola sportiva ma da un punto di vista umano ed etico. Il libro, infatti, si suddivide in diversi capitoli che hanno come titolo le parole chiave per un calciatore: “coraggio”, “fantasia”, “tolleranza”, “dolore”. All’inizio di ogni racconto il corsivo che narra le emozioni di un rigore fondamentale, calciato per liberarsi dalla paura: quello al Mondiale negli Stati Uniti.
Intervistato da Guido Ciarla e Rocco Della Corte, Franco Baresi con garbo e chiarezza ha ripercorso le tappe fondamentali dei suoi successi. Partito dall’oratorio di Travagliato, una vera fucina di talenti grazie a dirigenti illuminati, è riuscito a scalare con la maglia rossonera del Milan ogni vetta e al suo ritiro la maglia numero 6 è stata definitivamente congelata dal club lombardo. Prima dell’inizio della presentazione, ha portato il suo saluto Gianmarco Tognazzi, concittadino veliterno tifosissimo del Milan. Lo stesso Tognazzi ha ricordato dell’amichevole tra la Vjs Velletri e il Milan (suo padre era in panchina). Baresi nella sua narrazione ha specificato come ci vogliano forza di volontà, dedizione e fortuna per arrivare a certi livelli: “già a Travagliato ho iniziato a capire cosa significa stare in un gruppo, quando poi al Milan mi trovavo a tavola con Rivera… il primo anno avrò detto pochissime parole”. Una folta delegazione del Milan Club ha dedicato dei cori da stadio al capitano, che si è visibilmente emozionato.
Una storia incredibile che sembrava dover terminare con la smorfia di dolore, ai gironi, del Mondiale: “dopo quell’infortunio decisero di operarmi subito in America, ma non era assolutamente pensabile che io giocassi. Il commissario tecnico Sacchi mi disse che avrebbero cercato tutti di arrivare in finale così che io potessi recuperare. In realtà fino alla mattina della finale non sapevo nulla, poi una serie di circostanze mi portarono a entrare in campo”, ha raccontato con il ricordo vivo e il cuore in mano il capitano Baresi.
Al termine dell’incontro un lunghissimo firma-copie di oltre un’ora, con fans, appassionati e tifosi che si sono soffermati con il grande campione per una dedica sulla loro copia di “Libero di sognare”. Una splendida emozione, al di là della fede calcistica, quella di ascoltare una leggenda ineguagliabile del calcio mondiale.
Rocco Della Corte
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