Notizie in Controluce

In un paesino paesano, c’era un bar in un castello. Questo bar era un luogo speciale, come il caffè che produceva. Un giorno entrò un uomo che vide meraviglie! Tutto “addobbato” di dolci di ogni sorta, tanti quanti i ragionamenti che ivi si facevano in proprio o dialogando. L’uomo vide una bambina capace di intercettare tutti questi pensieri e stava ad ascoltarli. Alla cassa c’era una signora gigantesca che occupava metà locale. Con la sua grande testa stava quasi sopra le teste dei camerieri posti dietro al bancone e possedeva una voce stridula e penetrante che invadeva tutto il locale, facendo muovere i “fili” (i camerieri) a suon di “musica”. Al bancone c’era una moltitudine di camerieri iperattivi che eseguivano una miriade di ordinanze. Ordinanze? Il signore notò che sul bancone c’era un solo scontrino. Tutto bianco! I camerieri, come schegge impazzite, si concentravano tutti sullo scontrino, guardavano, e poi ognuno per la sua strada: chi a preparare caffè, chi cioccolate calde, chi gelati… In effetti, l’uomo notò che dalla cassa, eccetto la voce stridula di comando, non venivano emessi scontrini. Tutte le ordinazioni parevano  “emergere” da quell’unico scontrino. L’uomo pensò che sicuramente il risparmio della carta era positivo per i boschi. Morte (Alberi?) e tasse. I camerieri comunque si “affacciavano” appena finito il servizio su quell’unico scontrino. La bambina guardò l’uomo e gli rispose: <<Opinioni, maldicenze, false verità, qualche verità -forse- e tanti castelli in aria, costruiti su opinioni soggettive e pregiudizi! Di concreto? Poco e niente. >> Il signore le disse: <<Il pettegolezzo è l’anima del gossip! Ognuno tira l’acqua al proprio mulino nel migliore dei casi. Consociativismo, categorie…spesso castelli in aria. Ognuno vede ciò che vuole vedere oltre ogni ragionevole certezza. C’è anche tanta brava gente…>> Il resto (ciò che rimane del pagamento?) continuò a girare, come sempre, in un vorticoso abbraccio di dissimulazione, pregiudizi e falsità. La bambina uscendo annuì a una signora tutta in nero – sembrava una Befana- che stava pensando: <<Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!>> La bambina le disse che forse un po’ di carbone, magari dolce, non guastava ma la “Befana” le si accostò e sussurrò: <<La notte equivale a tutto il carbone disponibile? Amaro?>> La bambina le disse che era troppo piccola per le bevande alcoliche, di essere sensibile all’inquinamento e la salutò. Come uscì la signora -sembrava “volatilizzata!”- entrò una donna, si avvicinò all’uomo, si scambiarono due sguardi di complicità e uscirono abbracciati dove lui disse: <<Ho ho ho!>> e lei gli rispose: <<He he he!>> Una cameriera con una scopa in mano pensava: <<Niente è come sembra>> e aggiunse: <<Costruire castelli è semplice e difficile: un’ignoranza benigna implica che nella mente si ha un terreno e il castello lo si costruisce dalla realtà; mentre un’ignoranza maligna che il castello lo si crea soggettivamente su opinioni, convinzioni…errate e non dalla realtà. Certo un po’ di fantasia…bisogna pur divertirsi in qualche modo. Magari non eccedendo nella tentazione di crear castelli da sovrapporre a qualche castello reale…eccetto casi eccezionali dove successivamente si vede che “ciò era cosa buona.”>> Il resto (l’andamento nel locale?) continuò a girare, come sempre, in un vorticoso abbraccio di creazione, deduzione, induzione, illusione, tentazione  e verità. Da una calza di dolciumi  emerse una filastrocca: <<La Befana vien di notte /con le scarpe tutte rotte/con le toppe alla sottana:/ Viva, viva la Befana!>>