Il 17/3 il Pinocchio in versi di Fausto Gasperini a Palazzo Chigi di Ariccia
Ariccia – Evento tra poesia e musica organizzato domenica 17 marzo presso la Sala Bariatynsky, Palazzo Chigi, piazza di Corte, ore 18,00. L’incontro inizierà con l’introduzione di Martina Nasini, direttore organizzativo associazione culturale La Terzina; proseguirà con il saluto del sindaco di Ariccia Gianluca Staccoli e delle consigliere Anita Luciano, delega alle Associazioni – Marchio IGP – Bandi Europei, e Irene Falcone, delega alle Scuole. Dialoga con l’autore Stefano Pavan, docente, scrittore e cantautore, con interventi musicali a cura del Maestro Mario Alberti alla chitarra e del Maestro Daniela Calzetta al pianoforte. Con la partecipazione dell’illustratrice Daniela Murru, modera Martina Nasini.
Se c’è quacheduno che fa’ terore,
è proprio lui quell’Omino de buro
er più viscido questo è de sicuro,
che te ruba l’anima e po’ er core.
Gentile, vestito bene pe’ abbindolà,
ma poco doppo che ce sei cascato,
nun c’e più scampo, sei impriggionato
nun torni indietro, nun te pô più liberà.
Toje piano piano l’unica difesa,
portandote lontano da la cultura,
ch’è l’unica cosa che je fa paura,
perché è ‘na fiamma ch’è sempre accesa.
E diventà a lì poco un asinello,
è veramente un attimo, accicoria,
e questa è de sicuro ‘na brutta storia
e senza Fatina, nun c’è l’ombrello.
I versi sopra riportati sono tratti dalla poesia dedicata all’Omino di burro, uno dei personaggi di Pinocchio, noto anche come il Cocchiere o il Postiglione, che aveva il ruolo di attirare sul suo carro con dolci promesse bambini e ragazzi svogliati e poco desiderosi di stare sui banchi di scuola. Naturalmente Pinocchio e Lucignolo si fanno abbindolare e, come tutti ricordiamo, dopo alcuni mesi di dolce far niente vengono trasformati in ciuchini, adatti a spettacoli da circo o pronti per la vendita.
Il poeta Fausto Gasperini ci ricorda questo personaggio con questi versi, tratti dal libro dal titolo L’avventure de Pinocchio. Poesie su’n burattino, una rivisitazione unica, in dialetto romanesco e con un occhio attento alla realtà, del capolavoro di Collodi. «Nel libro Le avventure di Pinocchio. Poesie su’un burattino l’autore Fausto Gasperini offre una profonda riflessione sul valore della moralità e della redenzione. Attraverso la storia del burattino di legno che cerca di diventare un ragazzo vero, Gasperini ci invita a esplorare i dilemmi morali e le sfide etiche che caratterizzano la vita di tutti i giorni. Il libro sottolinea l’importanza di comprendere la presenza conflittuale del bene e del male nelle azioni umane e nelle persone che incontriamo, offrendo così spunti di riflessione sui problemi quotidiani e sul significato della redenzione. Attraverso le sue poesie l’autore trasmette un messaggio universale sulla necessità di affrontare le proprie contraddizioni morali e di perseguire la via della trasformazione morale. Il tutto in dialetto romanesco», ha dichiarato la consigliera Anita Luciano. «Questa opera letteraria offre un’importante prospettiva editoriale e linguistica su uno dei classici della nostra letteratura. Attraverso le sue pagine ci troviamo di fronte a personaggi affascinanti che vengono approfonditi ulteriormente, rispetto al classico. Esprimo il mio plauso e apprezzamento per il libro di Fausto Gasperini che, con il suo lavoro contribuisce a preservare e valorizzare la nostra identità culturale e mi complimento con tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo libro», ha dichiarato il sindaco di Ariccia, Gianluca Staccoli. «Desidero sottolineare con entusiasmo l’elegante bellezza della rappresentazione poetica delle avventure di Pinocchio. Le poesie aggiungono uno strato magico e affascinante alla storia di Collodi, trasformando ogni pagina in un capolavoro di emozioni e creatività. Grazie agli artisti dietro questa visione unica, Pinocchio vive una nuova vita, incantando il lettore con il potere della poesia», ha dichiarato la consigliera Irene Falcone.
Fausto Gasperini (1964) vive ad Albano Laziale, in provincia di Roma. Appassionato di poesie romanesche e in special modo del Trilussa, è portato a descrivere in versi il mondo e i fatti che vi accadono. Ha pubblicato L’antitarme (Infinito edizioni, 2021) e L’Armanacco der giorno doppo (Infinito edizioni, 2022).
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