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Il 15 dicembre si celebra la nascita di Ludwik Lazar Zamenhof (1859-1917), riconosciuto nel 1959 dall’Unesco come “una delle grandi personalità dell’Umanità”, che nel 1887 ha pubblicato il primo libro della lingua internazionale Esperanto. 133 anni dopo la comunità esperantista vive in tutto il mondo lavorando per la pace, comprensione e cooperazione tra tutti i popoli.

L’esperanto, infatti, è un fondamento neutrale su cui tutte le persone di buona volontà, popoli, gruppi etnici e culture, grandi e piccole, possono incontrarsi in eguaglianza e cooperare. La comunanza di valori e obiettivi delle Nazioni Unite e del movimento esperantista è stata recentemente ribadita dal sottosegretario generale ONU Fabrizio Hochschild in un saluro rivolto al Congresso Mondiale di Esperanto svoltosi a Montreal, Canada, dal primo all’otto di agosto 2020. 

L’anno 2020 sarà forse ricordato in tutto il mondo come l’anno in cui l’umanità ha compreso che le sfide globali come il coronavirus richiedono risposte comuni. Il mondo si deve mobilitare in questa direzione e concentrare tutti gli sforzi contro ogni violenza ed ogni forma di sfruttamento economico, specie quello di cui sono vittime i Paesi in via di sviluppo.

La Federazione Esperantista Italiana (FEI, www.esperanto.it) con questo spirito invita la cittadinanza a partecipare, nel rispetto delle norme del distanziamento sociale, alle celebrazioni di questa giornata, che quest’anno si svolgeranno virtualmente in rete.

Martedì 15 dicembre 2020 dalle ore 18.00 si svolgerà sulla piattaforma Zoom una conferenza-dialogo a due voci sul creatore dell’esperanto con la partecipazione di  Renato Corsetti, psicolinguista, già presidente dell’associazione mondiale di esperanto,  e Laura Brazzabeni, vicepresidente della FEI. L’evento, introdotto da Luigi Fraccaroli, presidente della  FEI, sarà in lingua italiana ed aperto a tutti. Per qualsiasi questione anche di natura tecnica contattare ttt@esperanto.it.

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Federazione Esperantista Italiana – Ufficio Stampa

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