I sogni non debbono morire. Produzione di elicotteri in Italia
“Cantiamo gloria alla follia dei coraggiosi! La follia dei coraggiosi è la saggezza della vita!”
(“La canzone del falco” di Maxim Gorky)
Le persone sognano da tempo di conquistare il cielo: lì hanno fatto volare aquiloni e lanterne cinesi. Molte fiabe, miti e persino leggende storiche ci raccontano di voli, riusciti e meno riusciti.
Il grande genio Leonardo da Vinci
I primi tentativi di creare un elicottero furono fatti dall’artista e inventore italiano, il genio universale Leonardo da Vinci (1452-1519). Ha creato diversi progetti per aerei, incluso un dispositivo che potrebbe sollevarsi in aria utilizzando lame rotanti. L'”elicottero” era una delle numerose macchine aeree inventate da Leonardo, come il paracadute, l’ornitottero e il deltaplano.
“Ci saranno le ali! Se non lo faccio io, qualcun altro lo farà per me”
Questo è ciò che disse il grande italiano Leonardo da Vinci. I veri geni si distinguono non solo per l’eccellente abilità in alcune aree, ma anche per la potente intuizione, saggezza e fede nella loro idea, alla quale arrivano fino alla fine, nonostante le difficoltà e gli ostacoli che incontrano.
Le idee e le soluzioni ingegneristiche di Leonardo da Vinci, uniche per l’epoca, così come la sua incrollabile fiducia nel successo, anticiparono e accelerarono notevolmente l’emergere dei moderni deltaplani, aeroplani, elicotteri e paracadute.
“I sogni non vanno fatti morire mai”, scriveva ai figli Corradino d’Ascanio (Popoli, Abruzzo, 1º febbraio 1891-Pisa, 5 agosto 1981) ingegnere aeronautico italiano che progettò il primo elicottero di serie per l’azienda Agusta e il primo scooter Vespa originale, che sarebbe poi diventato il vero segno distintivo dell’Italia.
Nel primo terzo del XX secolo l’elicottero rimase un sogno quasi irraggiungibile. Mentre le prestazioni degli aerei miglioravano e diventavano rapidamente operativi (l’aviatore americano Charles Lindbergh (1902-1974) volò in solitaria attraverso l’Atlantico da New York a Parigi nel 1927), i progressi nell’elicottero rimasero lenti, con numerosi tentativi di coraggiosi inventori di macchine rotanti. Le “ali” finivano per lo più con un fallimento.
Quadricottero di George Botezata (1922)
Nel 1922, il “mostruoso” apparecchio a quattro rotori “Octopus”, progettato negli Stati Uniti da Georgy Botezat (1882-1940), un progettista di aerei, scienziato, inventore e matematico russo-americano che costruì uno dei primi quadricotteri, si librava per 1 minuto e 42 secondi. Otto anni dopo, nel 1930, il progettista italiano Corradio D’Ascanio riuscì a far volare un elicottero con due rotori coassiali per 8 minuti e 45 secondi.
Corradino D’Ascanio, un visionario e talentuoso ingegnere abruzzese, aveva molti sogni. Quelli che è riuscito a realizzare sono, ad esempio, la realizzazione di un moderno elicottero e il famoso scooter Vespa, che sono entrati nella storia industriale dell’Italia. Un personaggio straordinario, tenace e caparbio, con una vita avventurosa ricca di successi e sacrifici. D’ Ascanio ebbe un inizio di vita difficile: per sfamare la sua famiglia progettò tutto ciò che poteva (fornaci, una piazza cittadina, un monumento ai caduti).
I fratelli Wilbur e Orville Wright erano americani, ai quali nella maggior parte dei paesi del mondo venne riconosciuta la priorità di progettare e costruire il primo aereo al mondo. I Wright divennero anche i primi piloti di un simile dispositivo: il 17 dicembre 1903, a turno, effettuarono diversi voli sul loro aereo, che chiamarono Flyer, tra le dune di sabbia di Kitty Hawk (Nord Carolina, USA)
Nel 1906, appena quindicenne, a soli tre anni dal primo volo dei fratelli Wright (Il 17 dicembre 1903, 4 miglia (6 km) a sud di Kitty Hawk, nella Carolina del Nord, effettuarono il primo volo controllato e sostenuto di un aereo più pesante dell’aria, alimentato dal Wright Flyer), lui progetta e costruisce una sorta di deltaplano, realizzato con le lenzuola di casa, per lanci sperimentali, riuscendo a staccarsi dal suolo per 15 metri. Negli anni 1918 e 1919 tenta la fortuna in America, progettando piccoli aeroplani equipaggiati con motori da motocicletta, entrando in società con Ugo Venerio D’Annunzio, figlio del celebre poeta Gabriele. Ma l’avventura americana non decolla.
Corradino D’Ascanio davanti al prototipo di elicottero DAT2 presso le officine della fonderia Camplone, Pescara 1926
Ritornato in Italia si dedicò alla “macchina per il volo verticale”: l’elicottero. Nel 1930 il suo terzo prototipo, il DAT3, ordinato dalla Regia Aeronautica, si dimostrò vincente: l’elicottero di D’Ascanio stabilì record internazionali di durata di volo, autonomia e altitudine, che rimasero imbattuti per molti anni. Nel 1932 D’Ascanio iniziò una lunga collaborazione con la compagnia aeronautica italiana dell’imprenditore Enrico Piaggio, concentrandosi principalmente sulla progettazione di aeromobili. Dal 1937 al 1961 fu professore ordinario presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa, dove insegnò Ingegneria meccanica e Progettazione.
Due elicotteri di Corradino D’Ascanio
La sua nutrita collezione di veicoli, brevetti e disegni tecnici svela le origini del genio creativo che portò l’ingegnere aeronautico a brevettare lo scooter Vespa, segnando l’inizio della straordinaria storia di successo di uno dei simboli dell’industria e del design italiano, conosciuto in tutto il mondo.
Scooter Vespa
Dalla nascita del primo modello “98”, brevettato il 23 aprile 1946, ad oggi sono state prodotte più di 18 milioni di Vespe destinate a clienti di tutti i continenti.
Ecco alcuni momenti interessanti della vita di questo uomo straordinario.
Nel battaglione dell’aviazione. Prima guerra mondiale.
Dopo la laurea presso la Facoltà di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Torino nel 1914, D’Ascanio si arruolò volontario nell’esercito e fu assegnato ad una divisione dell’esercito italiano denominata “Ingegneria Armamento della Divisione Aviatori” in Piemonte. Svolse diversi importanti incarichi di responsabilità: il suo primo incarico fu quello di installare l’autopilota Sperry sul velivolo Farman 14. L’autopilota funzionò perfettamente, tanto che in uno dei voli di prova il pilota riuscì a cedere il controllo per qualche istante. Altro compito è stato quello di installare una stazione radio a bordo di un aereo, la prima in Italia; anni dopo, D’Ascanio ricorderà “la viva, commovente soddisfazione del capitano dell’aereo Cellini quando sentì in cuffia la prima trasmissione radiofonica mentre l’aereo sorvolava la collina di Superga a Torino”.
Successivamente, in qualità di esperto di motori, il Sottotenente D’Ascanio fu inviato in missione in Francia per selezionare un motore rotativo da produrre in Italia: sulla base della sua relazione fu selezionato il motore Le Rhone. Una scelta eccellente, poiché il blocco cilindri di questo motore, ruotando in senso contrario all’elica, bilanciava la coppia di reazione e conferiva un effetto giroscopico stabilizzante. I caccia equipaggiati con il motore Le Rhone avevano stabilità e controllabilità eccezionali.
Nel 1915 D’Ascanio migliorò gli aerei da inviare al fronte: si trattava di quaranta biplani Caudron, destinati alla correzione del tiro dell’artiglieria. Ai primi freddi cominciarono ad avere serie difficoltà di avviamento perché l’olio lubrificante gelava. Recatosi in officina, D’Ascanio individuò immediatamente la causa, escogitò un rimedio ingegnoso e affrontò il compito.
Al suo ritorno in Italia un anno dopo, nel 1919, D’Ascanio si stabilì nuovamente nella sua città natale di Popoli, concentrandosi sui meccanismi di controllo degli elicotteri, attraverso i quali ricevette numerosi brevetti. Nel 1925, insieme al barone Pietro Trojani, fondò un’azienda che, su incarico del Ministero dell’Aeronautica, produsse nel 1930 il suo terzo prototipo, il coassiale DAT3. Questa macchina relativamente grande aveva due rotori a doppia pala controrotanti, con controllo ottenuto tramite l’uso di ali ausiliarie o servo sui bordi d’uscita delle pale, un concetto che fu successivamente adottato da altri progettisti di elicotteri. Pilotato da Marinello Nelli nell’ottobre 1930 all’aeroporto di Ciampino, l’elicottero stabilì i modesti record di velocità e altitudine della Fédération Aéronautique Internationale, tra cui altitudine (18 m), durata del volo (8 minuti e 45 secondi) e distanza percorsa (1078 m).
L’elicottero presentato da D’Ascanio l’8 giugno 1930 a Roma, all’aeroporto del Littorio, in occasione dell’annuale festival dell’aviazione “Giornata dell’ala italiana”, l’elicottero presentato da D’Ascanio venne visto per la prima volta dall’allora Primo Ministro italiano, Benito Mussolini, e dal maresciallo dell’aeronautica Italo Balbo. Hanno negoziato con l’inventore, come testimoniano le fotografie dell’epoca.
Prove di elicottero. Primi passi. Estratti dal libro dello scrittore e storico dell’aviazione italiano Alberto Mondini “Un’elica e due ruote: la libertà di muoversi. Vita di Corradino d’Ascanio”
Torniamo alle prove di volo all’aeroporto di Ciampino, dove la vettura di D’Ascanio ha finalmente dimostrato le sue capacità. Ecco un estratto dal libro di Alberto Mondini “La vite e due dischi. Volo gratuito. La vita di Corradio D’Ascanio.”
Il libro “Un’elica e due ruote: la liberta’ di muoversi. Vita di Corradino d’Ascanio”
“Le prove sono state iniziate quasi sempre all’alba; – dice un verbale dell’ing. Alberto Giacchi in data 1 settembre – non appena il pilota ebbe aquistato un po’ di pratica, sono state eseguite anche con leggero vento. L’addestramento del pilota ha presentato al principio qualche difficoltà, per il fatto che le sensazioni di volo su tale apparecchio si presentavano assolutamente nuove e totalmente diverse da quelle dei comuni aeroplani: quindi bisognava procedere per gradi e dopo ciascuna prova ragionare sule manovre eseguite e ripetere l’esercizio.
Perciò nei primi giorni di prove si sono avuti alle volte tormenti notevoli per l’apparecchio, sia durante I primi tentativi di sollevamento verticale, che erano preceduti da lungo scarrozzamento sul terreno, sia nelle manovre di atterraggio che si effettuavano talvolta in velocità e con urti bruschi contro il terreno, per comandi non sempre ben misurati. A ciò si aggiunge che queste prime prove erano fatte necessariamente a piccolissima distanza dal suolo (da pochi centimetri fino a un Massimo di un paio di metri), e quindi in condizioni più favorevoli per il verificarsi di incidenti.
Superate queste prime difficoltà, si sono fatti in brevissimo tempo notevoli progressi.
L’elicottero ha dimostrato di possedere tutte le qualita’ per le quali e’ stato ideato e costruito, e, pur trattandosi di un primo apparecchio sperimentale per il quale mancava il controllo pratico dello studio teorico, esso ha ripetutamente mostrato la capacita’ di sollevarsi dal suolo e di posarsi su esso in modo perfettamente vertical, di volare in tutte le direzioni e di mantenersi fermo in aria.
Nelle prove di maggio ha raggiunto quote di quattro e cinque metri, è rimasto in aria per un paio di minuti primi, e ha percorso circuiti di qualche centinaio di metri.”
Durante la Grande Depressione (1929-1932), quando il governo fascista di Benito Mussolini si concentrò sulla produzione di prodotti “standard” e molte aziende private cessarono del tutto di esistere, nel 1932 l’azienda di D’Ascanio crollò e lui andò a lavorare per la ditta Enrico Piaggio. azienda di suo padre, sviluppando numerosi modelli regolabili ad alta velocità di successo. Il suo lavoro fu considerato così importante durante la seconda guerra mondiale che fu promosso generale dell’Aeronautica Militare Italiana e riprese lo sviluppo di elicotteri sotto il presidente della Piaggio SpA Enrico Piaggio dal 1942.
Nel paese natale di Corradino D’Ascanio, sulla casa natale è presente la seguente targa commemorativa:
Gli italiani ricordano e onorano anche un altro nome famoso nell’industria elicotteristica italiana. Questo è il nome di Vittorio Isacco, un progettista italiano che lavorò alla creazione di elicotteri in URSS nel 1932-1936.
Prima donna in Italia a diventare pilota di elicottero e pluripremiata Maria Concetta Micheli (classe 1942)
Pilota di elicottero Hanna Reitsch (Germania)
La produzione di elicotteri si è sviluppata e ha fatto passi da gigante. Ecco le date e i nomi dell’industria globale degli elicotteri che devi conoscere e ricordare:
Aleksei Cheriemuchin e Boris Yuriev
14 agosto 1932 – Alexey Mikhailovich Cheremukhin (1895-1958), un progettista dell’aviazione sovietico, stabilì un record mondiale non ufficiale di altitudine di volo di 605 metri sul suo primo “elicottero veramente volante” TsAGI 1-EF. Cheremukhin fu uno degli studenti di Nikolay Zhukovsky (1847-1921) e ha dedicato tutta la sua vita all’aviazione. TsAGI 1-EA è stato progettato secondo lo schema classico di Boris Nikolaevich Yuryev (1889-1957), uno scienziato aviatore russo e sovietico, tenente generale del servizio di ingegneria e tecnica, sviluppato da lui nel 1911, era inoltre dotato di un piatto oscillante progettato da Yuryev, che fornisce il controllo del passo generale e ciclico delle pale del rotore principale. Lo TsAGI 1-EA fece il suo primo volo nell’agosto del 1930.
Nikolay Florin
Il 12 aprile 1933, l’elicottero dello scienziato russo e belga, uno dei pionieri dell’ingegneria elicotteristica, Nikolai Anatolyevich Florin (1891-1971), fece il suo primo volo. Questo dispositivo è entrato nella storia dell’industria mondiale degli elicotteri come il primo elicottero a doppio rotore con struttura longitudinale (tandem) con eliche che ruotano in una direzione.
Henrich Foccke
Il 26 giugno 1936 ebbe luogo il primo volo dell’elicottero trasversale birotore Focche-Wulf Fw-61, progettato dal professore tedesco Heinrich Focke (1890-1979), uno dei creatori di elicotteri. L’elicottero era dotato di un motore da 160 CV che azionava due rotori a tre pale che ruotavano in direzioni opposte. Nel 1938, l’eccezionale pilota collaudatrice tedesca Hanna Reitsch (1912-1979) lo fece volare all’interno del Palazzo delle Esposizioni Centrali di Berlino.
Igor Sikorskiy
Il 13 gennaio 1942, un prototipo di elicottero del progettista di aerei, scienziato, inventore e filosofo russo e americano Igor Ivanovich Sikorsky (1889-1972) XR-4 fece il suo primo volo. Dopo i test aerei e la dimostrazione ai militari, l’esercito americano accettò ufficialmente in servizio l’XR-4 il 30 maggio 1942. I tester militari lo hanno riconosciuto ufficialmente come affidabile e sicuro da volare. È stato un enorme successo nella storia della produzione di elicotteri.
Indipendentemente da chi e dove, in quale punto della terra fa scoperte, realizza le proprie invenzioni e va verso un sogno, nessuna idea può essere fermata. Nasce sempre indipendentemente dai desideri di alcuni gruppi, dalla situazione politica del paese e, qualunque cosa accada, si fa strada. Il progresso non può essere fermato, ma deve essere monitorato e indirizzato in una direzione pacifica a beneficio di tutta l’umanità.
Letteratura:
Alberto Mondini Il libro “Un’elica e due ruote: la liberta’ di muoversi. Vita di Corradino d’Ascanio”
Valery Golubev, Vladimir Dobrokhotov “Loro rappresentavano la Russia”
Autori dell’articolo:
Nataliya Nikishkina, Presidente del Comitato di Mosca della Società Dante Alighieri
Ekaterina Spirova, Presidente della Società Internazionale “Amicizia. Italia-Russia”
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